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Autoproduzione e dialogo materici. La plastica incontra la ceramica

Creato il 28 marzo 2014 da Alchimag
MarzioRusconiClerici
MarzioRusconiClerici
MarzioRusconiClerici
MarzioRusconiClerici
MarzioRusconiClerici
MarzioRusconiClerici
MarzioRusconiClerici
MarzioRusconiClerici
Loris Cecchini
Loris Cecchini
Guido Garotti
Guido Garotti
Guido Garotti
Guido Garotti
Bertozzi e Casoni
Bertozzi e Casoni
Bertozzi e Casoni
Bertozzi e Casoni
Bertozzi e Casoni
Bertozzi e Casoni
MAD – Material Art Design viaggio alla scoperta dell’autoproduzioneLoris CecchiniMarzio Rusconi ClericiBertozzi & Casoni Guido Garotti

Il fine della mostra (alla Fondazione Rivolidue a Milano fino al 26 aprile) è quello di analizzare il differente, ma allo stesso tempo complementare, approccio alla lavorazione della materia e di confrontare due modalità espressive che, seppur distinte nel loro linguaggio, presentano particolari affinità e punti in comune: se da un lato, l’artista raggiunge il pubblico attraverso il valore immateriale dell’opera, il designer si confronta direttamente con la realtà, prendendone spunto per creare oggetti finalizzati a un suo miglioramento e perfezionamento.

Loris Cecchini presenta The polychromesandsessions (policarbonato protetto UV, sabbia silicea, pigmenti puri, optical lighting film, alluminio), appartenente a un ciclo di opere che si presentano come campiture geometriche di colore, incastonate in frammenti architettonici. Nello specifico è composta da una lunga texture orizzontale fatta di sabbie e pigmento puro depositati all’interno di pannelli alveolari in policarbonato.

Liquified (metacrilato, pvc, policarbonato, legno, ferro, parti elettriche) è di Marzio Rusconi Clerici che prosegue una ricerca iniziata tempo addietro con la famiglia di lampade Shakti per Kundalini, dove partendo dal cilindro in metacrilato, come geometria primaria elementare, si va a reinventare nuove geometrie articolate e organiche.

Bertozzi&Casoni propongono Barili (terraglia e semirefrattario) di petrolio sporchi e incrostati, che contengono rifiuti di ogni genere e che offrono alloggio a uccelli come il pappagallo e la civetta. Le indagini che i due artisti svolgono sulla realtà, offrono un mezzo per sollecitare incertezza e inquietudine. Ricreando la leggerezza delle piume, la ruvidità dei grumi di terra, la pastosità oleosa e densa del petrolio, Bertozzi & Casoni invitano a scoprire quanto di misterioso è contenuto in ogni singola manifestazione dell’universo che circonda l’uomo.

Guido Garotti firma l’installazione Bacchanalia, dove l’idea classica della conchiglia, metafora di fertilità e femminilità, è stata trasposta nel contesto del cibo, allargando il tema a una controparte maschile: il fusillo. Creato come celebrazione di fertilità e di vita, il progetto prevede l’esposizione dei pezzi su un basamento a terra che ne esalta i corpi sinuosi e il colore brillante.

Il percorso espositivo si completa con una project room, nel quale s’incontrano i progetti e i prodotti realizzati in materiale plastico o in terracotta e ceramica, di alcuni giovani, provenienti dalle scuole italiane di design più accreditate: Eugenio Vannoni (San Marino/IUAV), Chen Wei Chih (Naba, Nuova Accademia di Belle Arti), Alessandro Trapletti, Matteo Marconi, Stefano Crivaro (IED), Elisa Sabrina Bizzotto, Elisa De Berti, Lucia Francia (Scuola del Design – Politecnico di Milano), Marco Torosani (Accademia di Belle Arti di Brera).

(G.L.R. – C.R.)

www.rivolidue.org

www.milanosiautoproducedesign.com


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