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Autopsie: Danilo Arona analizza Malapunta di Morgan Perdinka
Creato il 29 giugno 2011 da Alessandro Manzetti @amanzettiDanilo Arona torna a indossare i panni del coroner del Posto Nero per una occasione speciale, sezionare Malapunta di Morgan Perdinka:
Stato del cervello: la tramaMalapunta è opera ibrida, di generi e di stili. Si passa dall'io narrante a una narrazione indiretta, e questo ha già un suo perché nel contesto narrativo. Senza dover svelare troppo, abbiamo due personaggi centrali, un uomo e una donna, al centro di una storia d'amore del tutto “unica” nel suo genere, e attorno: l'isola, un esperimento estremo di survivalism, la fine del mondo, i fantasmi dei Druidi e soprattutto le mostruose Bandruaid. Tutto chiaro, no?
Stato del cuore: il pathos, l'atmosferaOserei dire: le atmosfere. Perdinka era un ottimo giocoliere e nel suo cilindro magico capita che i generi popolari con cui sono personalmente cresciuto riescano a fondersi senza forzature, perciò si passa dall'horror alla fantascienza apocalittica, dal thriller al noir di denuncia. Ma su tutti mi pare vincente l'atmosfera gotico-solare dell'isola deserta, alla “Ma come si può uccidere un bambino?”, che non è in realtà deserta... Anzi.
Stato dello stomaco: il sangue, il contenuto splatterCi sono sequenze notevoli sul fronte splatter. Non troppe perché Perdinka, che su questo fronte un po' era “classico”, pensava che la paura dovesse ancora scaturire dall'esitazione (nel caso in questione: “fantasmi in pieno sole”? Ma va, non sta in piedi...”). E ce n'è una in particolare che non posso svelare: c'entrano dei capelli, un aspetto al quale sono particolarmente sensibile...
Stato dei polmoni: i personaggiCi sono personaggi splendidi, delineatissimi in Malapunta, di quelli di cui ci si può innamorare (e se poi muoiono, l'autore viene mandato giustamente a quel paese...). Lui, Nico, è odioso e un po' coglione, ma come si va avanti, cambia e si riscatta. Lei, Gabry, è la donna che tutti, comuni mortali, vorremmo incontrare. Non è solo bella, intelligente e in gamba. E' qualcosa di più. E un coro efficacissimo di comprimari.
Stato del fegato: il soprannaturaleIl supernatural è abbondantissimo e subliminalmente disperso nel realismo narrativo. Il lettore deve fare uno sforzo a ogni pagina per capire in quale reame percettivo si sta muovendo. Questa è la sfida di Malapunta. Perdinka fu molto presuntuoso nel concepirla perché non aveva dubbi che avrebbe vinto la scommessa. Ma nulla è così scontato nel rapporto con i lettori. Soprattutto quando t'inventi un libro dove esiti sino all'ultima riga.
Causa della morte: la sintesiCross-over estremo, romanzo presago (più che mai in odore di 2012...), manifesto dell'incertezza sulla percezione del mondo reale. Ma anche: dolorosa meditazione sul significato dell'assurdità della vita (quando la vita ti prende ingiustamente a schiaffi). Okay, ma c'è anche da divertirsi, non temete: mostri, stragi, Druidi contro antichi Romani, sesso matto e persino Antonio Aztarain, preso in prestito dalla mia Stazione del Dio del Suono. Infine è palese che J.J. Abrams, prima di scrivere Lost, ha letto Malapunta...
Profilo dell'ospiteDanilo Arona, classe 1950, giornalista, scrittore, musicista, è uno dei maestri della letteratura horror, elaborando un personale concetto di horror italiano, legato alle paure del territorio, in grado di dimostrare che la nostra solare penisola è uno dei più vasti contenitori mitologici del pianeta. Ha pubblicato diversi romanzi tra i quali Ritorno a Bassavilla (Edizioni XII), L'estate di Montebuio (Gargoyle Books), Santanta (Perdisa), Palo Mayombe 2011 (Kipple). Ha curato la pubblicazione di Malapunta (Edizioni XII) dello scrittore scomparso Morgan Perdinka. Al suo attivo anche molti racconti, articoli e saggi, tra i quali Gli Uccelli di Alfred Hitchcock (unmondoaparte) e L'alba degli Zombie (con G. Santoro e S. Pascarella - Gargoyle Books). Sito Web
Il Libro: L'Alba degli Zombie (Gargoyle Books)Il biennio 2011-2012 viene salutato come la nuova stagione dei morti viventi. Che spetti agli zombie il compito di traghettarci verso l’attesa apocalisse del dicembre 2012? Di certo nessuno se lo augura sul serio, ma chi, meglio dei non-morti di George Romero, puo' aspirare al titolo poco ambito di 'araldi dello sterminio'? A piu' di quarant’anni dalla uscita deflagrante del film 'La notte dei morti viventi', opera che costituisce il mito di fondazione dello zombie post-industriale, non si placano le passioni e le 'fameliche' aspettative dei fan. Ne' diminuiscono film, libri e serie Tv. Una nuova 'alba degli zombie', sperando non sia l'ultima, sta sorgendo. La presente opera ambisce a connotarsi come summa sull’esalogia romeriana dei living dead, proponendosi come punto di riferimento per appassionati, ricercatori o semplici curiosi: la storia, dal 1968 a oggi, dei film suddetti e delle innumerevoli ricadute della mitologia dello zombie in campo culturale e cinematografico, mettendo a fuoco l’orizzonte sociopolitico del non-morto e delle sue tante rielaborazioni nella fiction. Una paura che continua a materializzarsi nel luogo classico del trauma collettivo: il cinema. Accanto ai saggi di Danilo Arona, Selene Pascarella e Giuliano Santoro, un’intervista esclusiva a George Romero a cura di Paolo Zelati.
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