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Autopsie: Enrico Pandiani analizza Veleno di Mauro Gasparini
Creato il 30 maggio 2011 da Alessandro Manzetti @amanzettiDecimo numero di Autopsie, rubrica dedicata all'analisi di racconti e romanzi neri e horror. Questa volta il coroner del Posto Nero è lo scrittore Enrico Pandiani, che si è occupato di sezionare Veleno di Mauro Gasparini
Stato del cervello: la tramaVeleno, il personaggio che dà il titolo al romanzo, è un giovane alcolizzato, talmente votato all’autodistruzione da sfiorare l’autolesionismo. E la bottiglia non lo aiuta per niente, perché all’alcol si può fare l’abitudine. Semplicemente gli permette di tirare avanti. Velluto è la sua donna, non si appartengono ma stanno bene insieme e in qualche maniera si amano. Quando Silvia, amica di Velluto, viene uccisa per sbaglio al suo posto, Veleno ritrova, forse in fondo alla bottiglia, l’energia necessaria a fuggire con lei per tentare di salvarle la vita. A loro si unisce l’ombroso Liverani, commissario di polizia tutto d’un pezzo e involontaria vittima delle circostanze.
Stato del cuore: il pathos, l’atmosferaLa singolarità di questo romanzo sta nel non nascondere nulla al lettore che si vede costretto a partecipare fuggendo con i protagonisti in una caccia senza quartiere. L’oscurità è l’ambiente nel quale avviene la quasi totalità dell’azione, pressante, concitata, sudata e quasi senza tregua. Anche i brevi momenti di calma mantengono una tensione che ti permette di scattare, assieme a Veleno e compagni, al primo segno di pericolo. Spazi aperti per scappare e luoghi claustrofobici dove riprendere quel poco di fiato che serve per tirare avanti. Velocità e tensione, due elementi essenziali al noir, la fanno da padroni
Stato dello stomaco: il sangue, il contenuto splatterIn Veleno succedono cose agghiaccianti, il sangue scorre probabilmente a fiumi. Noi ne sentiamo l’odore dolce, ma non lo vediamo, per via del buio e perché Mauro Gasparini più che mostrarcelo ce lo racconta facendoci immaginare atti e luoghi che ci farebbero venir meno dal raccapriccio. Il lettore deve solo sapere che qualcosa di terribile è successo ma l’autore non se ne compiace, ci suggerisce piuttosto di alzare i tacchi e di farlo in fretta. Perchè laggiù nel buio c’è qualcuno che non va tanto per il sottile.
Stato dei polmoni: i personaggiI personaggi sono uomini e donne come noi, strappati dall’apatia della vita di tutti i giorni e gettati nell’incubo senza tanti complimenti. Veleno ci beve su, è l’unica cosa che sa fare. Morire non è la sua principale preoccupazione, trovare una bottiglia piena è più pregnante per lui. Forse è già morto o sta aspettando che succeda. Intanto cerca di correre più in fretta di chi gli sta alle calcagna. Velluto è bella, tesa, spaventata. Al contrario del suo amante non ha nessuna intenzione di farsi ammazzare. Vuole bene a Veleno e vorrebbe vederlo crescere, maturare. Forse vorrebbe una famiglia. Ma sa quanto sia difficile competere con una bottiglia di vodka gelata.Liverani sarebbe la parte solida di questo strano triangolo. È uno sbirro capace, che sa il fatto suo. Ma la tensione e la mancanza di certezze corrodono questa sua struttura che pareva inossidabile. Alla fine anche lui pensa solo a salvare il culo scappando come un coniglio. Con mestiere e intelligenza, Gasparini tratteggia caratteri e situazioni senza perdere di vista la realtà sociale.
Stato del fegato: il soprannaturaleAnche se ne percepiamo la consistenza, la forza brutale che non smette di alitarci sul collo, il romanzo è pervaso da una sensazione di disagio che non riusciamo a scrollarci di dosso. Lettore e personaggi vivono di quei frammenti di verità che Gasparini non lesina pur senza svelare troppo. Il resto potrebbe anche essere soprannaturale ma la violenza ci ricorda che possiamo esserne toccati in qualunque momento. È questo a darci la percezione di non essere mai al sicuro, nemmeno quando ce ne stiamo rintanati al buio come topi. Il gatto, o chi per lui, è sempre là fuori che ci osserva.
Causa della morte: sintesiVeleno è una lettura veloce, adrenalinica, non ci dà tregua dall’inizio alla fine facendo montare curiosità e tensione fino alle ultime righe. E qui ci lascia in bocca un sapore metallico e nel petto l’elettrizzante sensazione che non sia ancora finita. Chiudiamo il libro, tentiamo di rilassarci ma non ci riusciamo, perché sappiamo che prima o poi dovremo ricominciare a correre con Veleno, mentre un’entità più grande di noi continuerà a starci alle calcagna. La scrittura di Gasparini è pulita, netta, a momenti graffiante. La trama coinvolge e non ti molla. Gasparini conosce bene le cose di cui parla, i luoghi, le abitudini, le idiosincrasie e lo sconforto al quale possono portare. Un libro sottile ma di forte impatto.
Profilo dell'ospiteEnrico Pandiani, torinese, ha vinto nel 2009 il Premio Belgioioso per il Giallo con il romanzo poliziesco Les italiens (Instar Libri 2009) prima avventura della squadra di poliziotti italo-francesi del commissario Mordenti. Ha pubblicato in seguito Troppo piombo (Instar Libri 2010) e Lezioni di tenebra (Instar Libri 2011) nei quali continuanio le peripezie parigine dei suoi poliziotti di origine italiana. Con Troppo piombo ha vinto il Premio Bloody Mary 2010. Sito personale
Il Libro: Lezioni di Tenebra (Instar Libri)È una gran brutta serata per il commissario Mordenti: si sente male al ristorante e poche ore dopo una donna con il volto coperto da un foulard di seta irrompe con violenza nella sua vita. Per il poliziotto e i suoi italiens è l'inizio di una caccia senza quartiere: l'assassina lascia dietro di sé una scia di cadaveri e firma le esecuzioni con le corde dello Shibari, una legatura erotica giapponese. Mentre un insano desiderio di vendetta cresce dentro di lui, Mordenti si butta all'inseguimento affiancato come sempre dal fido Servandoni, dai suoi sbirri anarchici e, per l'occasione, dal tenente Maëlis Deslandes, affascinante poliziotta che cerca di tenere a freno la tenebra che attanaglia il commissario.Da Parigi a Torino, trascinati da un'indagine che si addentra nel mondo dell'arte, Mordenti e Deslandes si fanno strada tra collezionisti e falsari, determinati a non lasciarsi sfuggire la donna del mistero
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