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Autopsie: Lorenza Ghinelli analizza Giro di Vite di Henry James

Creato il 02 giugno 2011 da Alessandro Manzetti @amanzetti
Autopsie: Lorenza Ghinelli analizza Giro di Vite di Henry James
Undicesimo numero di Autopsie, rubrica dedicata all'analisi di racconti e romanzi neri e horror. Questa volta il coroner del Posto Nero  è la scrittrice Lorenza Ghinelli, che si è occupata di sezionare Giro di Vite di Henry James
Stato del cervello: la tramaMiss Giddens è una giovane istitutrice a cui viene affidato il compito di accudire Miles e e Flora, due bambini dall’intelligenza acuta e dall’inusuale bellezza. Eppure, quel compito a prima vista gratificante e semplice, si rivela presto per Miss Giddens una discesa agli inferi. La donna vede la governante che l’aveva preceduta aggirarsi furtiva nella reggia in compagnia di un giovane servitore; piccolo particolare, entrambi sono morti l’anno precedente. Il sospetto atroce che i due siano in segreto contatto coi bambini, e che i bambini facciano di tutto per nasconderglielo la precipita in un circuito di morbosa ossessione. Cosa cospirano?
Stato del cuore: il pathos, l’atmosferaL’atmosfera è la protagonista assoluta del romanzo. La ridente e soleggiata reggia di campagna di Bly s’incupisce, pagina dopo pagina, sino a divenire livida e ostile. Isolata dal resto del mondo diviene una trappola nella quale ossessioni e paranoie infestano e brulicano. I poliedrici piani di lettura permettono di vivere, assieme a Miss Giddens, il terrore della follia e la paura dell’ignoto. Impossibile tracciare un confine netto tra quelle che potrebbero essere proiezioni di una mente labile e reali manifestazioni ultraterrene. Il libro è un delirio ottimamente congegnato, un ordigno che esplode tra le mani pagina dopo pagina.
Stato dello stomaco: il sangue, il contenuto splatterNon troverete sangue. Le autopsie, in questo romanzo, sono accurate, spietate e impudiche. Ma sono interiori. Henry James non risparmia il lettore, scandaglia l’animo umano senza tregua, fino ad arrivare alle radici della follia che abitano le segrete che abitano in profondità dentro ognuno di noi.
Autopsie: Lorenza Ghinelli analizza Giro di Vite di Henry James
Stato dei polmoni: i personaggiMiss Giddens è senz’altro la protagonista, sua è la follia o suo è il portentoso terzo occhio capace di carpire quello che ai più non è concesso. È attraverso lei che interpretiamo e assembliamo i tasselli necessari a comprendere la storia. Eccezionale la scena in cui Miss Giddens vede l’apparizione dell’ex istitutrice fuori dalla finestra, si precipita fuori e viene a sua volta vista da un’inserviente che si trova esattamente dove lei era prima. Un capovolgimento di ruoli che rappresenta il cuore pulsante della storia: un modo simbolico ed efficace per sottolineare ancora una volta come il confine tra il reale e l’irreale sia effimero. E proprio per questo, per questa sua indefinitezza, inquietante.Splendidi anche Miles e Flora; fanno riflettere sull’innocenza attribuita ai bambini. Dietro i loro modi angelici e aristocratici, scorre un universo pulsionale incontrollabile e aggressivo. Un altro modo simbolico di parlare, anche, di sessualità e del passaggio dall’infanzia all’adolescenza.
Stato del fegato: il soprannaturaleIl soprannaturale domina. Non vi è stelo d’erba o mattone o gesto o sguardo che non ne sia completamente intriso. È un viaggio lisergico dentro se stessi. Senza gomene a cui aggrapparsi.
Causa della morte: sintesiFollia, strazio, paura, possessione. Difficile a dirsi. La morte incombe come una presenza inevitabile, quasi necessaria. Viva. I morti vivono, in questo romanzo. I vivi muoiono di paura. In Giro di Vite non ci sono regole, Henry James frantuma i canoni del genere. Per questo, a un secolo di distanza, riesce ancora a far parlare di sé.
Autopsie: Lorenza Ghinelli analizza Giro di Vite di Henry James
Profilo del'ospite
Lorenza Ghinelli. Nata a Cesena nel 1981, è diplomata in grafica pubblicitaria, fotografia, web design e montaggio digitale. Laureata in Scienze della Formazione, ha conseguito, presso la Scuola Holden di Torino, il Master in tecniche della narrazione. Autrice di vari racconti, opere teatrali e cortometraggi, ha scritto Francis degli specchi, un romanzo disegnato da Mabel Morri. Nel 2010, insieme a Simone Sarasso e Daniele Rudoni, ha pubblicato J.A.S.T. (Just another spy tale - Marsilio). Il Divoratore (2011 Newton Compton) è il suo primo romanzo, i diritti sono già stati venduti in Russia, Olanda, Francia, Spagna e America Latina. Vive a Roma dove lavora come editor e sceneggiatrice per la Taodue.  Blog
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Il Libro: Il Divoratore (Newton Compton)
Denny ha solo sette anni, una madre tossica, un padre folle e alcolizzato, dei compagni di scuola che lo maltrattano e lo considerano pazzo. Quando è solo, per vincere il terrore inventa filastrocche inquietanti. Ha un unico amico, che si fa chiamare Uomo dei Sogni: è un vecchio crudele, trasandato, con un bastone in mano. Se qualcuno fa del male a Denny, l’Uomo dei Sogni non perdona. Arriva e vendica. Pietro di anni ne ha quattordici. È un autistico geniale col dono del disegno. Unico testimone oculare delle aberranti sparizioni di alcuni ragazzini, Pietro fa la sola cosa che gli riesce in modo esemplare: disegna ciò che ha visto. E ciò che ha visto è agghiacciante. Nessuno gli crede, nessuno tranne la sua educatrice professionale, Alice: quei disegni le tolgono il sonno e la precipitano nell’incubo, le ricordano qualcosa che molti anni prima aveva cercato di rimuovere… Ma ora il passato ritorna e travolge. E deve essere fermato. Onirico e spietato, Il Divoratore non dà scampo al lettore, lo trascina in un sogno angosciante e opprimente, in cui è impossibile distinguere realtà e finzione.  Web
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