Siamo arrivati al numero #27 per la rubrica Autopsie del Posto Nero. Anche questa volta un coroner d'eccezione ci consente di entrare nel corpo e nell'anima di un romanzo, è lo scrittore Ugo Barbàra, finalista all'ultima edizione del premio Scerbanenco, che ha scelto di sezionare per noi Il Tribunale delle Anime di Donato Carrisi (Longanesi). Una Autopsia che corre velocemente sul filo del thriller.
Stato del cervello: la trama Anche questa volta Donato Carrisi fa centro. La trama de Il tribunale delle anime è inattaccabile e riserva una sorpresa ad ogni girar d’angolo. Addentrarsi nei suoi meccanismi è sorprendente come scoprire la perfetta armonia di un orologio artigianale. La vicenda si snoda in due momenti distinti, ma contigui: un passato non troppo remoto e un presente che non cede alla tentazione della contingenza e potrebbe essere ieri, ma anche domani
Stato del cuore: il pathos, l’atmosfera Il tribunale delle anime non è un horror, anche se ne ha i contorni e non è un noir anche se ne ha le atmosfere. E’ un thriller, ma non ha nulla della solarità californiana di Connelly o della sobrietà siberiana di Tom Rob Smith. In una Roma perennemente bagnata dalla pioggia e quasi sempre buia, i personaggi si muovono nella penombra quando non addirittura nell’ombra ed è da queste macchie più buie (fuor di metafora) che li vediamo emergere e colpire. Che siano buoni o cattivi.
Stato dello stomaco: il sangue, il contenuto splatter Chi si avventurasse nel Tribunale delle anime cercando emozioni per stomaci forti resterebbe deluso. Abbondano i morti, il sangue schizza letteralmente sulle pareti, ma Carrisi non indugia mai in un compiacimento che non farebbe che distrarre da una trama così ricca di contenuto che di certo non ha bisogno di effetti speciali per tenere lo stomaco del lettore in una morsa.
Stato dei polmoni: i personaggi Sono tanti, divisi tra vittime e carnefici e all’inizio si fa un po’ di fatica a distinguere i ruoli. E’ il prezzo da pagare per un thriller che va letto con attenzione perché non sfuggano i concatenamenti, mai casuali. Su tutti spiccano Marcus e Sandra anche se forse un po’ sacrificati per tenere alta la tensione intorno alla trama. Il fatal flaw di Sandra è di quelli che spingerebbero a fare qualunque cosa – ed è quello che in effetti accade – mentre quello di Marcus è così stupefacente che da solo vale la lettura del romanzo.
Stato del fegato: il soprannaturale Anche se non sembra è il vero asse intorno al quale ruota la storia. Carrisi parte dal principio che tutto quello che appare demoniaco è in realtà strettamente legato alla eccezione più misera della condizione umana. Ed è bravissimo a dimostrarci che ha ragione
Causa della morte: la sintesi Il tribunale delle anime è la dimostrazione che per tensione, atmosfera, lucida gestione della trama, Carrisi è il migliore autore di thriller che ci sia oggi in Italia, l’unico capace di tenere testa agli autori più consumati della scuola anglosassone.
foto di Tony Gentile
Profilo dell'ospiteUgo Barbàra ha 41 anni e vive a Roma, dove è a capo della redazione New Media dell'agenzia giornalistica AGI. Ha pubblicato con la casa editrice Piemme i romanzi Desidero informarla che le abbiamo trovato un cuore, La notte dei sospetti, Il corruttore, finalista al Premio Scerbanenco, e In terra consacrata, ispirato alla scomparsa di Emanuela Orlandi, candidato al Premio Strega 2009, vincitore del Premio Alziator e finalista al Premio Scerbanenco. Il racconto L'Avaro è stato pubblicato nell'antologia Seven, curata per Piemme da Gian Franco Orsi. Scrive progetti e sceneggiature per il cinema ed è autore del film sulla strage di Via D'Amelio Gli angeli di Borsellino. Ha una cattedra di scrittura creativa all'Università La Sapienza di Roma ed è co-fondatore del progetto To report. Il suo ultimo romanzo è Le mani sugli occhi (Piemme 2011), finalista all'ultima edizione del premio Scerbanenco. Sito Web Blog
foto di Tony Gentile
Il Libro: Le mani sugli occhi (Piemme)Vittorio Tanlongo sa cosa si prova. Conosce il senso di onnipotenza di chi legge dentro i sogni, le avidità, le frustrazioni degli altri. Titolare di un avviato studio legale per i più, abilissimo faccendiere per i pochi che hanno potuto permettersi i suoi servigi, ha assaporato il sottile piacere del burattinaio che tira i fili ed è maestro nel condurre gli affari, ora allettando e corrompendo, ora invece truffando, minacciando, ricattando. Ma dopo un grosso colpo per il quale ha rischiato di perdere tutto, Tanlongo con quella vita ha chiuso ed è sparito per qualche anno. Ora che è tornato, sua moglie Elisa, i suoi tre bambini e la villa seminascosta sul lago di Bracciano sono il suo unico orizzonte.Ma il passato non dimentica. Alcuni russi che aveva saputo servire bene lo hanno rintracciato e pretendono che lavori di nuovo per loro. Non c’è spazio per un rifiuto: hanno eliminato Teo, il suo braccio destro, e prendono in ostaggio la sua famiglia.Ci sono di mezzo trenta miliardi in bond americani sequestrati alla frontiera con la Svizzera e un’inchiesta condotta da un magistrato, Federica Assioli, che è anche l’unica donna che Vittorio abbia mai amato prima di sua moglie. L’unica che, come sua moglie, non vorrebbe ingannare. Ma la posta in gioco non sono più il denaro, il successo, il potere: la posta in gioco ora è la vita. Senza possibilità di scelta, Vittorio comincia a imbastire la sua commedia.Solo che questa volta anche lui è un burattino, e la commedia rischia di farsi tragedia già al secondo atto.Leggi un estratto del romanzo online in formato pdf
foto di Tony Gentile
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