Quando ho cominciato a scrivere - anni e *coff coff* anni fa - ero ossessionata dall'idea della pubblicazione con un (grande) editore. Beata ingenuità! Adesso mi sono assestata su una posizione diversa: pubblicazione con una C.E. di mio gradimento, se quello che proporrò dovesse piacere alla C.E. in questione - ovviamente.
Di mio gradimento: le C.E. sono estremamente selettive, quando si tratta di esordienti, soprattutto italiani; lo sono diventata anche io, causa assidua frequentazione di librerie.
Nel frattempo, scelgo l'autopubblicazione. E intendo farne il mezzo principale per rendere disponibili le mie storie - quando avrò risolto un paio di problemi logistici, tipo decidermi a ritenere qualcosa pubblicabile e superare l'assoluta mancanza di voglia di espormi.
A proposito di autopubblicazione, qualche giorno fa mi è capitato sott'occhio questo articolo apparso sul sito italiano dell'editore 40K: È un momento meraviglioso, per essere autori: correte a scrivere! Questo è l'originale: Self-publishing requires a business mindset. Ha fatto luce su un punto che non mi era passato nemmeno per l'anticamera del cervello.
All'autopubblicazione penso già da un paio d'anni, ma solo di recente ho preso in cosiderazione l'idea di investirci del denaro - pur sapendo che al 99.9% non ne avrò un ritorno economico; non qui in Italia, perlomeno, dove spendere una cifra che vada da €0.99 a €5.00 pare una brutta bruttissima cosa. Per questo non mi sono precipitata a realizzare eBook, né lo farò a brevisismo termine.
Soprattutto dopo aver letto l'articolo.
Joanna Penn dice una cosa giustissima:
Assicuratevi di avere un piano di produzione, così da non avere un solo libro in circolazione. Ho commesso questo errore in principio, e molti altri lo fanno: pubblichi un libro e spendi l’impossibile in marketing su quello finché ti rendi conto che se ne avessi di più pubblicati i guadagni sarebbero maggiori. Ora come ora mi sto concentrando sul mio piano per il 2013, con titoli di lunghezza differente ma con uscite più regolari e sostenibili.Io ci sarei cascata. Avrei fatto l'errore di pubblicare un solo eBook, ovvero la prima storia che avessi ritenuto buona. Poi, tra quello e il secondo, sarebbe passato un fracco di tempo, essendo io una scribacchina alla Marge Simpson: pausa caffè di svariati giorni/mesi dopo aver scritto "capitolo uno".
Assumete un editor e un grafico professionista per realizzare il miglior libro possibile. Dovete puntare a una qualità non diversa da quella dell’editoria tradizionale, e la vostra copertina non deve avere un aspetto da self publisher.Questo è un aspetto che sto già curando, anche se per il momento ho in mano una sola storia, ferma al first draft da una mezza vita. In ogni caso, ho sott'occhio quattro/cinque nomi, tra impaginatori, grafici e disegnatori di professione. Ho anche individuato alcuni disegnatori "amatoriali" che mi piacciono molto.
Si devono assumere editor professionisti...Oppure lettori-commentatori di cui so che posso fidarmi, visto che editor professionisti e competenti non solo non ne conosco, ma sarebbero anche economicamente fuori dalla mia portata. Fermo restando che i lettori-commentatori li pagherei comunque.
Quanto al sito, c'è: è solo abbozzato, ci lavoro su a tempo perso. Non ho fretta, per ora. Voglio fare le cose per bene.
Però, magari, nel 2013 riuscirò a combinare qualcosa, chissà. In effetti, dovrei darmi una scadenza...
Ci penso su.