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Autori e web: intervista a Tito Faraci

Creato il 18 febbraio 2014 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco
Speciale: Internet e fumetti: gli autori nell’era social

Autori e web: intervista a Tito Faraci Tito Faraci In Evidenza
Internet e fumetti: gli autori nell’era social
 era un articolo che cercava di analizzare il rapporto che scrittori e disegnatori di fumetti hanno instaurato con la Rete, sotto il profilo della comunicazione e del rapporto con i propri lettori.

Abbiamo deciso di proseguire quel discorso interpellando i diretti interessati, in una serie di interviste volte a riflettere sui diversi utilizzi del web da parte degli addetti ai lavori del mondo del fumetto. 

Ho sceneggiato storie a fumetti per serie e personaggi come Topolino, PK, Diabolik, Dylan Dog, Tex, Spider-Man. Ho scritto tre romanzi, l’ultimo dei quali si intitola Death Metal. Vivo e lavoro a Milano. Su twitter, @titofaraci
[biografia tratta da www.linkiesta.it/blogs/re-fuso]

Perché “esistere sul web” è una cosa utile e/o importante per un autore di fumetti del 2014? E come va sfruttata la potenzialità della Rete perché sia fruttuosa?

Autori e web: intervista a Tito Faraci Tito Faraci In Evidenza
Non riesco a formulare una regola generale. Ci sono autori con approcci molto diversi dal mio con la rete, e non trovo ragione di criticarli. Io, al momento, ci sono soprattutto su twitter, e lo considero un interessante e stimolante esercizio di scrittura. Una sorta di diario, di – come dire? – fiction autobiografica. Tutto quello che ci racconto è vero, ma non ci racconto tutto. Ho una sfera di vita privata che per me è sacra. Parlo anche del mio lavoro, naturalmente, e quindi di fumetti. Ed è un modo di condividere idee, spunti di riflessione, e anche notizie per i miei lettori, con i quali posso anche comunicare.

Eri molto attivo sulla piattaforma Novà24 con il tuo blog Flusso di Coscienza, che hai poi abbandonato in favore di Twitter. Cosa ti offre il cinguettante social network di così interessante da usarlo e pubblicizzarlo in modo tanto convinto?
Credo di avere già in parte risposto. Aggiungo che Twitter è un mezzo rapido, sintetico, leggero. In 140 caratteri si riescono a scrivere anche cose molto importanti, in maniera efficace e diretta. Io continuo a considerarlo, comunque, una sorta di micro-blog. La parte social, sebbene seduca a tratti pure me, è quella che mi piace meno. 

Autori e web: intervista a Tito Faraci Tito Faraci In Evidenza
Qualche mese fa sei tornato anche a curare un blog, stavolta su Linkiesta: Re fuso è quindi il nuovo spazio dove trovarti in Rete. Perché hai sentito l’esigenza di tornare al blog, e come lo utilizzerai?
Sto ancora prendendo le misure e scrivo pochi post. Mi piace moltissimo Linkiesta e, in particolare, la pagina culturale. Credo che mi ci troverò bene. Sono stato giornalista, in passato, prima che autore di fumetti. A volte mi manca quel tipo di scrittura, e Linkiesta è il posto giusto per esercitarla. 

Il blog e Twitter possono servire per far conoscere al pubblico le proprie novità che vengono pubblicate, ma anche per comunicare a chiunque leggerà i propri pensieri e opinioni su vari argomenti. E’ difficile mantenere un equilibrio tra le varie anime della propria presenza online, di modo da rimanere sempre interessante da leggere e da non eccedere dall’una o dall’altra parte?
Be’, è sufficiente un minimo di autoanalisi. Ma l’aiuto arriva anche dai lettori. Quando stai insistendo troppo su un argomento… te ne accorgi dalle reazioni. Per fortuna, mi capita di rado. In qualunque tipo di scrittura, la regola è: potranno perdonarti tutto, tranne la noia.

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