Trattandosi di un software proprietario, dovevi schiacciare il tasto Ctrl per muoverti da una pagina all’altra. Ctrl cominciava a sembrare l’unico controllo di cui fosse in possesso. Ctrl aveva un solo compito e lo eseguiva a testa bassa, senza lamentarsi.
“Autorità” è il secondo volume della trilogia fantascientifica di Jeff VanderMeer, che ho scoperto per caso e che mi ha intrippato come non mai. Temevo un po’ per questo secondo volume, un po’ perché la crisi del secondo volume è sempre in agguato, un po’ perché avevo letto del cambio di prospettiva ed ero un po’ dubbiosa e in realtà devo dire che sono rimasta assolutamente colpita dalla trama, da questo intreccio di prospettive e segreti, dalla consapevolezza di trovarmi di fronte ad uno sci-fi incredibilmente concepito e l’impazienza, feroce di avere per le mani l’ultimo volume.
Se non avete mai sentito parlare dell’Area X è merito della Southern Reach. Da trent’anni un fenomeno dall’origine sconosciuta sta alterando l’ecosistema costiero di un territorio nel Sud degli Stati Uniti. Cosa (o chi…) ha generato l’Area X, cosa avviene all’interno del confine impenetrabile che la divide dal resto del mondo, quale destino attende chi decide di esplorarla? Sono domande a cui, da trent’anni, tenta di rispondere la Southern Reach, un’agenzia governativa segreta incaricata di studiare il fenomeno. Senza risultati, almeno finora. Alla Southern Reach c’è un nuovo direttore: John Rodriguez, anche se tutti lo chiamano Controllo. Eppure quello che sembra mancargli è proprio il controllo sulle cose. A cominciare dalla struttura che è stato chiamato a dirigere, dove tutti perseguono i loro scopi, tanto segreti quanto personali. La sua vice, per esempio, ancora legata alla direttrice precedente e forse a conoscenza dei veri motivi che hanno spinto l’ex capa a prendere parte alla dodicesima missione nelle vesti della psicologa. O i membri della sezione scientifica con i loro terribili e pericolosi esperimenti con i conigli. O Whitby che sembra sapere troppe cose per un semplice «tuttofare». A Controllo basterà poco per capire che i misteri della Southern Reach sono altrettanto numerosi e pericolosi di quelli dell’Area X. Qual è il vero scopo della Southern Reach? Chi la comanda? A quale autorità risponde? E chi ha messo lí Controllo? Per rispondere a queste domande, Controllo potrà contare su un unico, imprevisto alleato. Lo capisce appena la guarda negli occhi, nella sala degli interrogatori dove l’hanno portata appena è ricomparsa al di qua del confine: la biologa è tornata.
La storia riprende dall’altro lato della barricata, al di fuori dell’Area X, eppure completamente immersa in quell’atmosfera tra l’irreale e il troppo vero che pervade ogni prova e ogni rilevamento. Ogni risposta è meticolosamente dosata, ogni passo accidentato, ogni scoperta abilmente nascosta nel ritmo cadenzato della narrazione. La particolarità di VanderMeer sono le descrizioni, dettagliate e sospirate che dovrebbero regalare al lettore nuove informazioni per avere un quadro più completo dell’Area X che invece resta misteriosa quanto le prime pagine del primo volume. E se vogliamo trovare un difetto in questo impianto narrativo è proprio l’attesa di conoscere la verità. E se le domande chiave ancora non trovano risposta, pure scopriamo nuovi dettagli di questa affascinante ecosistema, sviluppatosi sulle coste americane. È allora ecco comparire sulla scena John Rodriguez, soprannominato e identificato come Controllo, nello sforzo collettivo di raggiungere la presa sui segreti che sedimentano intorno alla Southern Ranch e alla che si propaga come un cancro malamente tenuto sotto controllo. Controllo non conosce che vaghi dettagli di un segreto di stato che diventa sempre più pericoloso, una patata bollente, passata di mano in mano, ma in effetti decisamente abbandonata a sé stessa, in un miscuglio di ipotesi ed esperimenti che non fanno altro che complicare la visione di insieme. Il marasma di teoria, avallate da rilevamenti inquinati e parziali, lascia Controllo in balia di dipendenti incerti, viziati da una convivenza forzata con un confine dai bordi incerti, da un barlume di speranza di fronte all’esigenza di trovare risposte tipicamente umane. Controllo è un uomo che è cresciuto circondato dai segreti, eppure annaspa, col bisogno intrinseco e mai soddisfatto di riprendere in mano le redini della sua vita. Appassionato, intelligente è comunque una vittima degli eventi che lo investono, con una potenza che lo lascia interdetto. L’incontro con la Biologa, sopravvissuta all’incontro dell’Area X non è ciò che sperava, i loro scambi di battute girano intorno al punto, una bussola impazzita che punta alla follia di un degrado che non lascia scampo. Controllo, chiamato a salvare una situazione disperata, si ritrova a fissare i muri della Southern Ranch mentre intorno a lui la situazione precipita.
VanderMeer è straordinariamente bravo a riprodurre una situazione instabile, di stallo, inducendo nel lettore un vago senso di ansia, mentre segue vagamente inorridito i tentativi disperati di Controllo di trovare risposte, a domande poste in modo assolutamente erroneo. E mentre la Biologa esplorava un ecosistema che riecheggiava la sua vita passata, Controllo esamina un mucchio di scartoffie cercando di determinare dove sia sepolta la verità, tra flashback e nuove scoperte.
L’ambientazione, pur slegata da quella del precedente volume e legata fondamentalmente al labirinto di uffici e laboratori della Southern Ranch, pure si nutre dei misteri dell’Area X con continui richiami e la fastidiosa sensazione che qualunque cosa si nasconda in fondo all’area è appostata in ascolto per spiare ogni mossa dei malcapitati che la osservano.
Il particolare da non dimenticare? Un ripostiglio…
Un libro ricco, spietato, incredibilmente affascinante, che svela e nasconde, amplia gli scenari per riportarli sempre al cuore dell’azione, quell’area misteriosa e fagocitante che lascia increduli e spiazzati. Un connubio affascinante di azione e introspezione, che calamita l’attenzione.
Intanto aspetto di mettere le mani sull’ultimo volume che muoio dalla voglia di leggere, già uscito per Einaudi lo scorso giugno.
Buona lettura guys!