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L'avatar è un'immagine scelta per rappresentare la propria utenza in comunità virtuali, luoghi di aggregazione, discussione, o di gioco on-line. La parola, che è in lingua sanscrita, è originaria della tradizione induista, nella quale ha il significato di incarnazione (da Wikipedia l’enciclopedia libera).
Fornite queste fondamentali informazioni, mi sentirei ora di dover rilevare come sia decisamente in rialzo la tendenza ad applicare al proprio profilo facebook l’immagine ( detta per l’appunto avatar) di personaggi più o meno famosi morti di giornata . La cosa potrebbe servire fondamentalmente a due scopi: 1) sentirsi in sintonia con i sentimenti di chi condivide la stessa stima per il personaggio scomparso. 2) suscitare a propria volta il consenso degli altri ammiratori\ estimatori\ fans del personaggio scomparso. Le domande che mi pongo sono diverse e di differente natura. Innanzitutto come mai questo macabro rituale? Non si poteva utilizzare l’avatar del personaggio tanto amato quando era in vita? Mi sembrava scontato, ma ho voluto chiedermelo lo stesso. In secondo luogo: cosa autorizza qualcuno ad utilizzare l’immagine di un altro per poi postare commenti e riflessioni brutte, volgari e spesso cretine che quel personaggio morto non avrebbe mai sottoscritto? In terzo luogo: se anche usassimo non solo l’immagine, ma anche il pensiero ( frasi e aforismi) di un personaggio morto o vivo che sia, potremmo per questo pensare di essere più intelligenti? Forse non sarebbe meglio dire una cosa cretina, ma con la propria faccia e con parole proprie? La cultura dell’avatar, in questo senso, è forse assimilabile a quella del tatuaggio?
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