> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="300" width="143" alt="Avengers #1: Bendis, la continuity e lo status quo >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-medium wp-image-51434" />Bendis, com’è risaputo, non ama la continuity: non si fa scrupolo di riscrivere o ignorare accadimenti passati se questo gli permette di scrivere delle storie migliori. Eppure, con quest’albo ci dimostra di saperla usare a proprio vantaggio, sia, come già detto, partendo dal background dei Vendicatori per costruire le premesse della storia, sia ripescando dal limbo editoriale personaggi pressoché dimenticati o di secondo piano ed esaltandone il potenziale narrativo.
È stato il caso di Sentry, di Hood e, adesso, di Ethan Edwards, personaggio che, oltretutto, ha in comune con Sentry il fatto di essere anch’esso un epigono di Superman, ma in maniera ancor più dichiarata, visto che le sue stesse origini (e la sua caratterizzazione iniziale) si rifanno a quelle del Kryptoniano. Figlio dello scienziato che ha creato il Super-Skrull, lo storico avversario dei Fantastici Quattro, è stato inspiegabilmente ignorato dagli autori perfino durante Secret Invasion, il crossover in cui gli gli alieni mutaforma hanno invaso la Terra. Per il momento Bendis l’ha usato solo in questa storia, ma sicuramente lo rivedremo spesso in futuro.
Wonder Man nella storia manifesta un notevole cinismo riguardo alla correttezza dei Vendicatori verso i comuni cittadini,
Se, come detto, in generale nelle sue storie non c’è sempre un’aderenza totale alla continuity Marvel, all’interno di tutte le serie da lui scritte c’è comunque una sorta di “microcontinuity”, un fil rouge che le lega indissolubilmente le une alle altre. Esemplare è il caso, proprio nella storia in questione, di come in una singola vignetta con D-Man si ricolleghi a un episodio della serie “The Pulse” con lui protagonista e ne ribalti completamente la prospettiva.
A proposito invece della Guerra Civile fra supereroi, brillante da parte di Bendis è stato rendere Wonder Man consapevole dell’assurdità del ritorno al precedente status quo, con tutti gli eroi di nuovo uniti, trasformando un meccanismo –a tratti anche svilente- del fumetto supereroistico seriale in uno degli eventi catalizzatori della sua rabbia.
In calce alla storia, come spesso nelle trame imbastite da Bendis, i media fanno la parte del leone, e sono “nemici” che i Vendicatori temono e con cui non sanno come confrontarsi, in quanto non possono certo sconfiggerli con la violenza [4] .
Rispetto al primo “team-up” con Bendis sul crossover Guerra Segreta, con quelli che sarebbero diventati i Nuovi Vendicatori, Dell’Otto ha acquisito un tratto maggiormente dinamico, che si sposa perfettamente con la trama dirompente di questa storia.
In appendice all’albo, a donare alle parole di Wonder Man un tono profetico da Cassandra, troviamo, non a caso sempre a firma di Bendis (coadiuvato da Bryan Hitch), l’anteprima di “L’Era di Ultron”, un prossimo futuro dove le peggiori paure del vendicatore ionico sembrano realizzarsi.
Abbiamo parlato di:
Avengers #1
Brian Michael Bendis, Gabriele Dell’Otto, Bryan Hitch
Panini Comics, Aprile 2012
80 pagine, spillato, colori – 3,50€
Note:
- Ovviamente, si tiene conto solo delle testate dell’Universo Marvel canonico, e non di sue versioni alternative come quello Ultimate. [↩]
- Uscita in America in due parti su due albi speciali dedicati ai Vendicatori, “New Avengers Annual 1″ e “Avengers Annual 1″. [↩]
- Su Devil & Hulk 113, Panini Comics. [↩]
- In una storia dei Vendicatori scritta da Kurt Busiek, un indignato e adirato dio del tuono lanciò il suo martello contro una telecamera, e non andò molto bene. [↩]
Etichette associate:
The AvengersBrian Michael BendisGabriele Dell'OttobendisPanini ComicsBryan HitchMarvel ComicsPuoi leggere anche:
- Morning Glories: per un futuro (hollywoodiano) migliore.
- Spawn – Architetti della paura (Clare, McFarlane, Briclot)
- Ultimate Comics: New Spider-Man #1 (Bendis, Pichelli)
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- Mito, supereroi, cazzotti e fumetto: Mytico! #1/3
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