Vent’anni fa usciva Seeds of Rage, album unanimemente riconosciuto tra i fondamentali del prog metal nostrano e, più in generale, tassello importante per la scena italiana. Tempo fa parlai con Terence Holler, il cantante della band toscana, dopo un loro concerto tenutosi qui a Roma, e gli chiesi se avesse voglia di condividere con noi qualche ricordo personale su quel disco e l’atmosfera di quel periodo. Ebbene, vi lasciamo alle sue parole. (Charles)
Estate 1994, dopo tre demotapes su cassetta (Reflections of sadness 91, Promo tracks 92 e Promo tracks 93) sotto la guida di Limb Schnoor (manager e scopritore di Helloween e Angra e successivamente di Rhapsody) abbiamo firmato il nostro primo contratto discografico… E che contratto! Tre dischi in cinque anni per la tedesca Inside Out Music! Nel luglio ’94 entriamo negli studi K&K di Dario Cappanera a Livorno col fonico Luca Bechelli e ne usciamo esattamente due mesi dopo. La formazione era quella originale, che è rimasta intatta dal ’92 sino al ’99, e cioè Terence Holler (voce), Eugene Simone (chitarra), Martin Kyhn (basso), Oleg Smirnoff (tastiere) e Adriano Dal Canto (batteria). Emozioni, risate, litigi e stress a palla! Senza dubbio un album riuscito, sperimentale, originale e “avanti”. Infatti la rivista tedesca più importante di quegli anni (Heavy oder was?) votò Seeds of Rage come album del mese nel maggio ’95, quando era appena uscito. Cinquemila copie vendute di botto e recensioni molto oltre la media ci proiettarono nella serie A del metal internazionale. Io e Eugene, tuttora autori da sempre della band e unici membri superstiti, siamo orgogliosi di essere riusciti a lasciare un segno indelebile nella storia della musica, oltretutto provenendo da un piccolissimo paese turistico sulla costa tirrenica toscana, veramente fuori dal music business importante. Il 26 Maggio 2015 ricorre il ventesimo anniversario dell’uscita di questo album. (Terence Holler)