Chi non vorrebbe sentirsi dire avrò cura di te e avere la certezza che qualcuno lo faccia sul serio fino in fondo?
Avrò cura di te è il risultato del lavoro a quattro mani di due scrittori molto apprezzati dal grande pubblico: Massimo Gramellini e Chiara Gamberale.
Mi hanno regalato questo romanzo al compleanno e ho cominciato a leggerlo in un viaggio di ritorno da Roma. Ero sola in treno. Anzi, no. Con me c’erano Gioconda, Leonardo e Filèmone. Occupavamo esattamente i posti da quattro con tavolino, anche se quando avevo prenotato non sapevo che li avrei incontrati.
Gioconda ha cominciato a raccontarmi la sua storia: si è trasferita in casa della nonna omonima, che lei tanto adorava e della quale aveva sempre apprezzato soprattutto la capacità di amare per sessantuno anni lo stesso uomo, suo nonno, tanto che, una volta morto lui, Gioconda senior non aveva potuto sopportare a lungo il vuoto e l’aveva raggiunto.
La nostra protagonista è una trentaseienne, docente nella stessa scuola di Leonardo, suo marito da cinque anni. Ma la vita matrimoniale, oggi, è un “per sempre” molto meno duraturo di quello dei nostri nonni. E così, i due non sono più insieme.
Le reazioni di un uomo e quelle di una donna hanno tempi, intensità e consistenza differenti, questo lo sappiamo. Così Gioconda, un po’ per sfogo, un po’ per una certa tensione all’Assoluto o per i racconti della nonna ascoltati da bambina, avvia un’insolita corrispondenza con un amico speciale: l’Angelo Custodde (come diceva sua nonna) e nel cassetto del comodino di Gioconda senior trova puntualmente le risposte di Filèmone. Sì, è questo il nome del suo Angelo Custodde. Io lo trovo meraviglioso; tra l’altro, da allora, è diventato anche un mio caro amico.
Sono le lettere a dettare il tempo della narrazione. Le confidenze epistolari si muovono avanti e indietro nel tempo, scandite da domande e dubbi, ma anche da ricordi e rivelazioni, persino da incredulità e poi rabbia, delusione, accese da speranza e prospettive non considerate, placate dalla certezza che, nell’attesa (spesso incompresa), non si è soli e soprattutto non è tempo sprecato.
Sembra sempre così complicato e impossibile superare rotture d’amore; in questi casi non ci sono né vincitori né sconfitti. A volte, però, si tratta solo di cambi di scena e di uscite dai personaggi che crediamo di essere alle persone che davvero siamo. Vivere l’amore ai tempi di whatsApp, delle mail e dei Social oggi non è semplice. Siamo più accelerati, ma anche più fragili; dimentichiamo che in una coppia c’è bisogno di pazienza e tempo per trovare l’equilibrio, di discussioni e di ascolto, capacità di perdono (non importa se non siamo in grado di offrirlo o riceverlo subito) e prospettive nuove, ricerca continua delle radici e sguardo profetico. Così come il pane per crescere ha bisogno di lievito, calore e tempo.
Se nel complesso Avrò cura di te può risultare un po’ commerciale per un lettore esperto – le parti più delicate sono quelle di Filèmone, ma anche Gioconda è un personaggio ben riuscito, quanto a vita interiore, molto realistico –, è un romanzo che ho già consigliato e che suggerisco vivamente a chi cerca una coperta calda per avvolgere i sogni e a chi ha voglia di intraprendere un viaggio in compagnia di se stesso, perché si completa con gli altri solo chi basta a se stesso.
Avrò cura di te è un dialogo sussurrato, gli attori possiamo essere ognuno di noi e il nostro profondo. Indicatissimo per le donne (anche Filèmone è sempre rimasto colpito dall’atteggiamento delle donne nei confronti dell’amore. Si tratta di un atto di fede incondizionato, innamorate (quasi) sempre come fosse la prima volta e sempre quella giusta), eternamente illuse di poter cambiare gli esemplari del sesso maschile, l’ho consigliato anche ad alcuni uomini.
È infine un’esortazione a smettere di guardarsi vivere. Come fare? Bisogna sopportare senza compiangersi, accettare senza dimenticare e sacrificarsi senza conservare risentimento, ma solo il senso di una consapevole inesorabilità. In una parola, bisogna sapere amare. Anche perché trovarsi rimane una magia, ma non perdersi è la vera favola.
Non abbiate fretta di arrivare alla fine, concedetevi qualche pagina a notte, è il momento migliore per leggerlo.
C. Gamberale, M. Gramellini, Avrò cura di te, Longanesi, pp. 186, 14,50 euro.