Il discorso che Benedetto XVI ha tenuto nella Basilica di Santa Maria degli Angeli di Assisi, giovedì 27 ottobre, è zeppo di bugie. Non meriterebbero alcuna attenzione, perché si tratta delle solite bugie, quelle che la Chiesa di Roma si ostina a ripetere, nella convinzione che così smettano d'esserlo, da quando non le è più consentito l'uso dell'intimidazione per imporre come vero il falso. Convinzione non del tutto infondata, perché è continuando a ripetere che il cristianesimo è religione contraria alla violenza che si finisce per dimenticare gli immensi stermini compiuti in nome di Cristo: questo è quanto Benedetto XVI ha ripetuto ad Assisi, come se le centinaia di milioni di morti disseminati dai cristiani lungo due millenni siano questione irrilevante, del tutto estranea al insegnamento di chi affermava: "Chi non è con me è contro di me" . Stessa faccia tosta di chi loda il comunismo chiudendo un occhio o entrambi sui crimini commessi in suo nome, trascurabili effetti collaterali della costruzione del paradiso in terra.
Un blogger di fresco pelo, un tal Gianfranco Ravasi, a leggere integralmente le parole del Papa senza travisarle. Da blogger a blogger: pensi di fargli un favore, Ciccio?
Il Papa ha detto che "la critica della religione, a partire dall'illuminismo, ha ripetutamente sostenuto che la religione fosse causa di violenza e con ciò ha fomentato l'ostilità contro le religioni" . Era calunnia o semplice constatazione? Il Papa ammette: Sì, nella storia anche in nome della fede cristiana si è fatto ricorso alla violenza. Lo riconosciamo, pieni di vergogna. Ma è assolutamente chiaro che questo è stato un utilizzo abusivo della fede cristiana, in evidente contrasto con la sua vera natura" . Ammesso e non concesso che sia vero, ma non è grazie a questa violenza che la fede cristiana ha potuto affermarsi? Senza questa violenza il cristianesimo non avrebbe potuto espandersi: ne dà prova il fatto che la Chiesa cattolica è tanto più forte, oggi, dove più ha potuto, in passato, esercitare la sua violenza; dove questa ha incontrato un'efficace resistenza, la Chiesa poco o niente. Sua Santità ci parla dalla cima del cumulo di crimini dei quali si vergogna.
Da lassù dice: "Se una tipologia fondamentale di violenza viene oggi motivata religiosamente, ponendo con ciò le religioni di fronte alla questione circa la loro natura e costringendo tutti noi ad una purificazione, una seconda tipologia di violenza dall'aspetto multiforme ha una motivazione esattamente opposta: è la conseguenza dell'assenza di Dio, della sua negazione e della perdita di umanità che va di pari passo con ciò. I nemici della religione vedono in questa una fonte primaria di violenza nella storia dell'umanità e pretendono quindi la scomparsa della religione. Ma il "no" a Dio ha prodotto crudeltà e una violenza senza misura, che è stata possibile solo perché l'uomo non riconosceva più alcuna norma e alcun giudice al di sopra di sé, ma prendeva come norma soltanto se stesso. Gli orrori dei campi di concentramento mostrano in tutta chiarezza le conseguenze dell'assenza di Dio"
Liberando il testo dalle perifrasi, esisterebbero solo due tipi di violenza: quella di chi attarda a far proselitismo come in passato l'hanno fatto i cristiani (rimprovero che Manuele II Paleologo rivolse al suo interlocutore musulmano dopo che il cristianesimo aveva già fatto almeno 80 milioni di morti e prima di farne almeno altri 140); e quella di chi non ha fede in alcun Dio, che per "reductio ad hitlerum" è nazista (Sua Santità è tedesco, ma non riesce a tradurre in latino
"la negazione di Dio corrompe l'uomo e lo conduce alla violenza" ? Non necessariamente. Al contrario, non c'è una sola religione che abbia rinunciato a usare la violenza. Ma il Papa dice pure che "l'assenza di Dio porta al decadimento dell'uomo e dell'umanesimo" . Ma cos'è l'umanesimo, se non il primo passo per dare centralità all'uomo togliendola a Dio? Non è l'umanesimo ad aver chiuso la stagione del Medioevo, apice della cristianità, età dell'oro per ogni buon cristiano? Probabilmente il Papa intende far riferimento a quella distinzione tra umanesimo cristiano e umanesimo ateo, diventata necessaria da quando la condanna dell umanesimo tout court fatta dai suoi predecessori è diventata insosteni per questo che parla di "decadimento dell'umanesimo" ? Ci spieghi, allora, perché fu condannato prima che decadesse.
Ma questo è ancora niente, perché poi il Papa dice: "Accanto alle due realtà di religione e anti-religione esiste, nel mondo in espansione dell'agnosticismo, anche un altro orientamento di fondo: persone alle quali non è stato dato il dono del poter credere e che tuttavia cercano la verità, sono alla ricerca di Dio. Persone del genere non affermano semplicemente: "Non esiste alcun Dio". Esse soffrono a motivo della sua assenza e, cercando il vero e il buono, sono interiormente in cammino verso di Lui" . Non si tratta di tutti gli agnostici, dunque, ma di alcune persone che tra gli agnostici cercano Dio cercando il vero e il buono. Ma chi potrà mai dire che avranno trovato il vero e il buono solo quando avranno trovato Dio? E quale Dio fra i tanti? Sua Santità non vorrà mica farci credere che l'uno valga l'altro
Alla fin fine, è pur sempre quello che ha scritto la "Deve essere fermamente creduta l'affermazione che nel mistero di Gesù Cristo, Figlio di Dio incarnato, si dà la rivelazione della pienezza della verità divina" "Deve essere, quindi, fermamente ritenuta la distinzione tra la fede teologale e la credenza nelle altre religioni [...] che è esperienza religiosa ancora alla ricerca della verità assoluta e priva ancora dell'assenso a Dio che si rivela" "Similmente, deve essere fermamente creduta la dottrina di fede circa l'unicità dell'economia salvifica voluta da Dio Uno e Trino, alla cui fonte e al cui centro c'è il mistero dell'incarnazione del Verbo, mediatore della grazia divina sul piano della creazione e della redenzione, ricapitolatore di ogni cosa, diventato per noi, sapienza, giustizia, santificazione e redenzione"
Par chiaro che l'agnostico cerca il buono e il vero, ma li trova solo se e quando arriva a dirsi cattolico apostolico romano: la sua sofferenza potrà trovar termine solo quando e se finirà in ginocchio davanti al Papa. Sennò gli restano due sole alternative: una credenza religiosa imperfetta, non immune dalla tentazione alla violenza, oppure l'umanesimo ateo, intrinsecamente violento, nazista o quasi.
Avrò frainteso il Papa, Ciccio? Digli di spiegarsi meglio.