Avvenire riapre i battenti della Repubblica delle lettere: ogni martedì articoli in latino nello spazio “Hortensius”

Incredibile ma vero: il quotidiano dei vescovi sfida la storia e torna a scrivere in latino. Esce infatti da oggi una rubrica settimanale prevista per ogni martedì. Per quanto si polemizzi facilmente, l’agenzia Agi ricorda che in Germania un terzo degli studenti dei licei ha chiesto di poter imparare il latino, lingua che dà decisamente più soddisfazione, ricca com’è, di alcune lingue vive. La particolarità del latino, poi, è d’essere la lingua madre di tante lingue europee, oltre ad aver influito anche su lingue non neolatine, come il tedesco e l’inglese, poiché quello era l’idioma del Medioevo, delle università, della cultura internazionale. Difficile liberarsi di una lingua madre così invadente ma pure così generosa. E vien da aggiungere: purché non diventi un feticcio! Ah no, questo non lo desideri chi non voglia lasciarsi imbalsamare da una lingua che Cicerone con le smanie fece morire di perfezionismo. Ogni lingua ha bisogno di creatività, non semplicemente di correttezza, di poesia e non solo di culto feticistico. Inutile poi abbandonarsi agli strazianti tradizionalismi preconciliaristi di chi vorrebbe tornare alla messa in latino, quando poi l’omelia si teneva in efficace dialetto. Gli articoli latini compariranno per la gioia dei cultori della deliziosa lingua antica nello spazio “Hortensius”. E la traduzione? Verrà pubblicata anche quella, ma una settimana dopo. Avvenire annuncia le migliori intenzioni: mettersi in dialogo con la nobile respublica litterarum che ha unito per secoli i popoli dell’Europa. Tanti auguri. Autore della rubrica è don Roberto Spataro, prof. di Letteratura cristiana antica presso la Facoltà di lettere cristiane e classiche dell’Università pontificia salesiana.

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