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Ayurveda, un pianeta tutto da scoprire

Creato il 01 ottobre 2014 da Michelotto
Ayurveda, un pianeta tutto da scoprire Conosciuta come forse la medicina più antica, la dottrina dell'  Ayurveda, le cui origini si fanno risalire ad alcuni millenni prima di Cristo in India, è in realtà un sistema di pensiero, una concezione che abbraccia l' universo e la vita nella sua globalità, di cui gli aspetti medici sono parte integrante
Infatti il termine sanscrito "ayurveda" vuol dire "scienza della vita", riferendosi evidentemente ad un tipo di scienza molto diverso da quello inteso nell' accezione moderna del termine e a noi familiare, basato, come sappiamo, su specifiche nozioni derivanti dall' analisi scientifica materialistica. Trattandosi di una disciplina olistica nata moltissimo tempo prima della nostra "era dei lumi", quando scienza, filosofia e religione avevano confini molto più sfumati, se non virtuali, l' oggetto della conoscenza erano  quei principi universali che, proprio perchè scaturiscono da una visione sintetica e unitaria della realtà, e non frammentata in compartimenti stagni, sono off-limits per la scienza moderna. 
Insomma si tratta di un punto di vista antitetico e perciò complementare a quello scientifico che, in quanto tale, può aiutare a comprendere meglio i fenomeni nella loro vera natura e nel loro contesto e a gestirli in modo più completo e vantaggioso.
Non devono perciò sorprendere le spiccate similitudini e analogie con altri approcci olistici, come la Medicina Tradizionale Cinese, che ha le sue radici nella più ampia visione filosofica  dell' esistenza secondo il Taoismo.
Le stesse conoscenze dell' ayurveda si intrecciano con quelle dello Yoga e del Tantra, con la sola differenza che questi ultimi sono finalizzati essenzialmente allo sviluppo spirituale del praticante, mentre la prima si concentra soprattutto sulla salute e sulla realizzazione di una vita appagante.
E nemmeno deve sorprendere la sempre maggiore diffusione di tali pratiche nel modernissimo ipertecnologico occidente, dove le pur sofisticate conoscenze medico-scientifiche non sempre si rivelano utili a soddisfare in definitiva le nostre pratiche  esigenze, e non è un caso se della medicina moderna si è parlato più volte come di una medicina iatrogena.
Vorrei perciò soffermarmi un pò sulle differenze esistenti tra queste due concezioni antitetiche, dato che nella letteratura specifica non si pone abbastanza risalto, a mio avviso, agli aspetti epistemologici di queste dottrine, che sono invece fondamentali per poterle comprendere e accettare:
Non fa eccezione "Una Vita Autentica", l' ennesimo libro sull' ayurveda appena uscito, che tuttavia si presenta come uno dei più completi e interessanti, e già il titolo, nel  far capire le finalità dell' opera, racchiude tutto il significato del termine "salute" secondo l' antica saggezza. E infatti è proprio su questo significato dato troppo spesso per scontato che l' autore si sofferma prima di trattare i vari aspetti della materia. 
Scelta quanto mai opportuna, se si considera che nella nostra cultura medica  si parla sempre di malattie e sintomi e mai di salute, essendo i medici costantemente impegnati a combattere specifici sintomi  e a riportare valori ritenuti anomali nella media statistica, dimenticandosi però paradossalmente della salute, che è qualcosa di più della semplice assenza di sintomi (che peraltro risulta spesso solo per l' incapacità di eseguire un esame sufficientemente accurato). Questa infatti può venire compresa nel suo vero significato (e realizzata) solo attraverso un' ottica olistica che riconosca in essa l' espressione dell' integrazione armonica di corpo, mente e spirito, condizione che implica a sua volta un equilibrio dinamico altrettanto armonico dell' individuo col suo ambiente fisico e sociale. 
Ecco dunque la necessità di ricorrere a princìpi, schemi, modelli (i dosha, i guna, i 5 elementi, che mostrano interessanti analogie con altri concetti della medicina cinese e con ogni probabilità anche di altre) che si ripetono a tutti i livelli nell' universo, nella natura così come nel corpo umano, nel dare origine  a tutti i fenomeni, infiniti per forme e qualità, mettendo tutto in relazione.
Ayurveda, un pianeta tutto da scoprire Relazione che diventa invece sempre più difficile da comprendere quanto più ci si concentra sul nozionismo e sui particolari specifici di una data struttura (ma completamente staccati dal resto), come  fa la medicina moderna nella sua incessante ricerca di ampliare le sue conoscenze. E la tendenza alla suddivisione delle competenze mediche in sempre più numerose specializzazioni ne è la più significativa dimostrazione.
Non è infatti un caso se nelle medicine tradizionali non esistono specializzazioni, perchè un problema diagnosticato in un organo può avere origine in un altro organo apparentemente non interessato nella sintomatologia, in quanto ogni più piccola parte del nostro corpo comunica con tutte le altre in modi anche sconosciuti alla scienza, ma comprensibili a chi conosce le sottili dinamiche energetiche governate da ben precise leggi.
Da questo punto di vista si capisce anche che non ha molto senso parlare di malattie somatiche e malattie mentali e psichiche,  riservandone il trattamento ai rispettivi specialisti, perchè tutto si influenza a vicenda, e basta ristabilire l' equilibrio generale della persona per risolvere allo stesso tempo tutti i suoi problemi.
La conoscenza scientifica, specie in campo medico, è caratterizzata da un  processo continuo, che tuttavia non conduce mai a una verità definitiva, mentre i princìpi comuni a tutte le medicine tradizionali sono immutabili, e perciò sempre validi. Tutt' al più possono esserci degli emendamenti alle applicazioni e nuove implicazioni di quei principi originari.

Ayurveda, un pianeta tutto da scoprire

Rimedi ayurvedici

Ed è proprio in virtù di quei princìpi che possiamo scoprire l' esistenza di diverse tipologie costituzionali umane (prakriti, il termine originario sanscrito) e capirne l' importanza determinante nella scelta della terapia e dei farmaci più appropriati, come pure della dieta più adatta e di eventuali tecniche e stili di vita che consentano di mettere in atto una prevenzione nel vero senso della parola e sviluppare così tutto il proprio potenziale vitale. Concetto peraltro messo molto bene in evidenza proprio nel suddetto libro "Una Vita Autentica".
Personalmete ho cominciato nel mio piccolo ad interessarmi all' ayurveda diversi anni fa, dopo esserne rimasto affascinato per le analogie che avevo riscontrato con la macrobiotica, che già praticavo. Questo mi ha portato a fare improbabili esperimenti dietetici allo scopo di verificarne i principi mescolando però concetti presi dalle due discipline, con dubbi risultati.
Consiglio perciò di essere coerenti, attenendosi scrupolosamente alle linee-guida dell' approccio che si decide di seguire per evitare pasticci e confusione.
A tale proposito è opportuno specificare che non esiste una vera dieta ayurvedica, nel senso di modello predefinito, per i motivi già detti inerenti alle necessità individuali che oltretutto mutano nel tempo. Non è necessariamente una dieta vegetariana, nè tantomeno vegana, anche se nello yoga si consiglia  un regime di questo tipo per agevolare lo sviluppo spirituale. Nè inneggia al crudismo, perchè da una prospettiva energetica si capisce che il cibo crudo in eccesso o preso a sproposito può facilmente raffreddare e indebolire.
Infine una considerazione personale: l' ayurveda è, come sistema  medico, uno dei più completi e sofisticati, molto articolato e affascinante, che richiede una grande conoscenza della materia per essere praticata con successo, e perciò io la vedo più adatta a professionisti medici, essendo il suo campo d' azione elettivo quello terapeutico; Per chi invece si avvicina al mondo del naturale e vuole imparare a gestire da sè la propria salute (quindi parliamo di prevenzione) senza ricorrere a tante conoscenze tecniche penso sia più indicata la macrobiotica, essendo relativamente più semplice, pratica e intuitiva. Ma anche in questo caso una conoscenza dei principi generali dell' ayurveda può allargare i propri confini mentali e aiutare a conseguire una maggiore consapevolezza.
Michele Nardella

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