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Babbo Natale: un post di verità

Creato il 10 novembre 2014 da Nonchiamatemiborgia @nonsonoBorgia

Babbo Natale: un post di verità

Scatto di Halloween a Chiopris - DOVE?! - Eh, un ridente paesino in Fvg

Subito dopo Halloween lo sapete, si comincia con le pubblicità made in Christmas. Sui social c’è già qualcuno che ha fatto partire il countdown per la festa più bella (ma secondo parecchie statistiche anche tra quelle che portano più tristezza) dell’anno: Natale. Ci sono quelli che hanno cominciato a contare i giorni, stile Cape Canaveral, a settembre; che voglio dire, dobbiamo affrontare tutto l’autunno, i suoi raffreddori e il cambio d’ora e tu che fai, conti i giorni a Natale?Ma va bene. Fermi ai blocchi di partenza, dai primi di novembre si inizieranno a vedere i Pandori stipati nei supermercati, dalla seconda metà ci saranno le prime lucine in vetrina. Dal 25 in poi, secondo i miei calcoli, ci sarà già chi si imparanoia per il regalo perfetto. Solo dopo Santa Lucia (o San Nicolò, se voi che leggete venite da Gorizia) vedremo la nuova pubblicità della Coca Cola, quella con il Babbo Natale che pare sbronzo per quanto le gote siano rosse.

Ecco, Babbo Natale.
La figura mitologica a cui quasi tutti i bambini occidentali sono stati obbligati a credere. C’è ancora qualche adulto che non ha rinunciato alla magia del personaggio, e va bene.
MA.
Gli insegnamenti della Coca Cola ci vogliono far credere che:-Babbo Natale vive tutto l’anno in Lapponia, circondato da renne e folletti. Non va mai in vacanza, non si fa nemmeno una crociera per single nel Mediterraneo. Sta per 365 giorni all’anno al freddo e al gelo (e per di più 6 mesi soltanto sole, e per gli altri 6 soltanto luna), senza svagarsi, senza neppure una compagna a cui confidare le sue paure più profonde o con cui fare le porcate più assurde. Possiamo desumere che Babbo Natale sia asessuato o, volendo, un eunuco. Cerchiamo di non coinvolgere i folletti in questa triste storia.-Babbo Natale lavora sempre… Ciò presuppone che stare lì, seduto sulla poltrona (e con le babbucce ai piedi) a leggere le letterine di ammirazione e richiesta da parte dei bambini di tutto il mondo, sia un lavoro. E va bene che ti fai una sgaloppata infinita tra il 24 ed il 25 dicembre, ma si tratta di una notte. Una sola notte, tanto che potremmo tutti pagarti con un voucher. Quindi, caro Babbo, o hai un compenso stratosferico da manager della Microsoft oppure dietro la tua attività di portatore di magia al mondo si nascondono affari loschi, perché dai, come paghi l’Imu?-A proposito di lavoro: i folletti aiutano il Babbo a costruire i giocattoli. Lo aiutano così, gratuitamente. Probabilmente se facessimo partire un’indagine, scopriremmo che si tratta di lavoro in nero, magari pure sottopagato, in condizioni che disapproverebbe anche Oliver Twist (la divisa che sono obbligati a indossare in primis). La Coca Cola tiene a mostrarci i folletti felici, gioiosi durante le ore di lavoro, ma sono quasi certa si tratti di propaganda capitalista.-Babbo Natale è sempre contento. Se andiamo a vedere il primo punto, mi sembra più che ovvio che non ci possiamo credere; e anche se abbiamo capito che il suo lavoro si riduce a un paio di mesi all’anno, andiamo… non è una tesi sostenibile l’eterna felicità di quest’uomo.-Babbo Natale sa tutto, sa se sei stato buono o cattivo, e soprattutto sa se sei a dormire oppure no. Se per alcuni quest’idea può essere magica, a mio parere è solo inquietante. Perché quest’uomo sa tutto? Chi è? È talmente perverso che ci piazza le telecamerine, invece di portarci i regali, e ci monitora 24/7? E comunque, se davvero sa tutto, com’è che non mi ha portato il Gaucho quando avevo cinque anni? Eppure era il mio più grande desiderio guadare i rigagnoli con quel mini quattro per quattro (Lo volevo giallo. Ah, che gran gusto!).-Babbo Natale gira il mondo in una notte con una slitta trainata da renne. E va bene, non facciamo i cinici. Però Rudolf the red-nose reindeer, no. ‘Sta cazzo di renna con il naso che va a led, come ci racconta la canzoncina, guida il ciccione barbuto nei cieli e nell’etere. No! Che poi, indagherei sulle reali motivazioni del naso arrossato del povero Rudolf: vuoi vedere che il Babbo lo dopa manco fosse un pennuto in una lotta messicana tra galli?-Babbo Natale deve mangiare. Tutti i bambini DEVONO lasciare dei biscotti e del latte accanto al camino. Eppure la trippa del Babbo ci fa pensare che patito non è, anzi, forse qualche problemino di colesterolo ce l’ha, e che magari al posto dei biscotti sarebbe meglio lasciare un’insalatina. Ma niente, bisogna pagare comunque lo scotto: vuoi il regalo? Caccia i dolci! (Roba da Don Corleone).-Babbo Natale è sempre quello. Domandissima: è immortale come Highlander? Non si capisce se sia sempre lo stesso o se, come il Dalai Lama, si sia reincarnato in altri suoi simili.
E lo so che a Natale si è tutti più buoni perché l’atmosfera è più magica. E so anche che non possiamo traumatizzare i piccoli con queste brutte storie sul Babbo. Però, se invece di delegare a ‘sto ciccione il compito di portare magia nel mondo, lo facessimo noi sarebbe una cosa ancor più bella e natalizia: perché basta poco per essere magici per coloro che amiamo.
E comunque, a parte l’ultima frase-pappardella, forse pure Babbo Natale c’ha qualche problemino: dal colesterolo alla solitudine, fino alle renne tossicodipendenti, è ancora il caso di parlare di magia? Roba da Sin City.

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