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premetto che questo film non è una pellicola eccelsa; i motivi per cui lo segnalo sono che non fa nemmeno tanto schifo da essere ignorato e che il protagonista è interpretato da Jang Geun-Suk, per cui direi che un'oretta e mezzo per vederlo la si può sprecare senza troppi rimpianti. Joon-soo frequenta l'ultimo anno delle superiori ed è un combinaguai, al punto che i suoi genitori, stanchi di essere continuamente convocati dalla scuola e di sentire lamentele per le sue malefatte, decidono di andarsene di casa fino a quando non abbia messo la testa a posto. a fargliela mettere a tempo di record è una sorpresina che si ritrova dentro al carrello della spesa al supermercato: un neonato accompagnato da una lettera che dichiara che è suo e che deve occuparsene perchè la madre non può farlo. Joon-soo a rintracciare questa madre ci prova pure, ma senza successo, e intanto deve occuparsi di un bambino di pochi mesi non avendo la minima idea di come fare. per fortuna lo assiste una sua coetanea un po' sciroccata che è la maggiore di sette fratelli. tutta la faccenda farà naturalmente maturare Joon-soo, e il suo affetto per il bimbo diventarà tanto profondo da non volersene separare anche quando ne capiterà l'occasione.
devo dire che all'inizio ho temuto una versione coreana di Senti chi parla, infatti ogni tanto i pensieri del pupo vengono espressi utilizzando la voce di un adulto. il film ha alcuni momenti divertenti, altri commoventi, perciò, come dicevo in apertura, non è da buttare anche se in certi momenti non si capisce bene dove vuole andare a parare. giusto un gradevole passatempo, insomma.
oltre al già citato Jang Keun-Suk, nel cast figura Song Ha-Yoon che fa la vicina sciroccata.