Baby dritte di viaggio - La baby sitter in hotel o ..in volo!

Creato il 15 gennaio 2013 da Valeskywalker @valeskywalker
Quando viaggiavo da sola su e giu' per le low costs tra Bergamo e la Polonia prima e tra Bergamo e Charleroi poi, mi capitava spesso che la stewardess di turno mi chiedesse di sedermi vicino a qualche mamma che viaggiava con tre pargoli e quindi non poteva averli tutti nella stessa fila accanto a se'. Evidentemente avevo il faccino da brava ragazza disponibile a offrire un po' di supporto alla mamma e alla stewardess stessa nella gestione della prole a bordo.
Dev'essere successo piu' di una volta anche a chi ha avuto la geniale idea di inventarsi Nanny in the clouds, un sito web di matching tra  genitori che si apprestano a salire in aereo con i figli e gradirebbero una mano  lungo la traversata e persone che  sono disponibili durante il loro viaggio a lavorare badando un bambino.
Il sito e' americano: anche se ovviamente e' possibile indicare voli dovunque nel mondo, immagino che la
maggioranza degli utenti siano in arrivo o in atterraggio negli Stati Uniti: l'ho scoperto qualche mese fa grazie alla sempre ottima Shelly, la mia guru mom traveller, e sto cercando di capire se ne esistono equivalenti anche in Europa.
Nel caso non sia possibile trovare su questo sito una nanny in volo sul proprio aereo, puo' comunque valer la pena fare un tentativo mettendo con un po' di anticipo un annuncio con le proprie coordinate di viaggio sui social network come linkedin  internations.org, o sui siti come zingarate.it, expat blog, easyexpat etc, e penso proprio che ci provero' la prossima volta che mi capitera' di viaggiare con le 2Ice senza il Senator.
Se qualcuno avesse gia' provato questa esperienza, mi farebbe piacere pubblicarne il feedback!
Rimanendo in argomento SOS mamma viaggiatrice ha bisogno di un attimo di respiro, recentemente, ho sperimentato il concetto della hotel baby sitter:
la maggior parte degli alberghi 4 o 5 stelle fornisce il servizio baby sitter su richiesta, cosi' come nella maggior parte delle grandi citta' o citta' fortemente turistiche esistono agenzie che offrono il servizio della hotel nanny. 
Questo tipo di servizio pero'
 - e' generalmente caro, perche' oltre alla baby sitter viene messo in conto anche il trasporto e il fee dell'hotel o dell'agenzia. (ovviamente tutto e' relativo, se siete in un paese con il cambio molto favorevole all'Euro o al Dollaro, potrebbe tranquillamente essere una cifra abbordabile per voi)
 - raramente e' offerto aldifuori delle strutture alberghiere di alta categoria (ad esempio se si affitta un appartamento o se siete, come noi, fedeli dell'Ibis Budget fu Etap)
 - la babysitter d'agenzia o d'hotel parla  solitamente la lingua del luogo o al limite inglese, rendendo difficile la comprensione tra la baby sitter e il bambino che non parla nessuna delle lingue conosciute dalla baby sitter.
Per risolvere i primi due ma soprattutto il terzo problema, conviene iniziare chiedendo ai propri amici expat e non, che magari hanno a loro volta amici expat nella vostra destinazione, perche' ci sta che conoscano direttamente o indirettamente qualcuno che ha gia' dovuto risolvere il problema linguistico trovando una baby sitter per la propria prole nell'idioma di casa. Annunci sui social network come linkedin come internations.org o le community degli expat nella citta' di destinazione  possono essere un ottimo canale.
Tenete che in alcuni  luoghi, come Londra, e' facile trovare quasi all'ultimo minuto  una  baby sitter che parli una delle lingue UE27  cosi' come il cantonese o l'indiano, mentre per altre destinazioni bisogna attivarsi con un po' piu' di anticipo.
Il  mio primo esperimento e' stato a Varsavia durante queste vacanze, in coincidenza con una festa di precapodanno.
Prima di partire abbiamo lanciato l'SOS agli amici per cercare tra i loro amici con figli una baby sitter disponibile a occuparsi delle due bimbe nella nostra stanza di  albergo.
La ragazza e' arrivata un'ora prima rispetto a quando noi ce ne saremmo andati, portando con se' una fotocopia del documento di identita' da lasciarci dopo averci mostrato l'originale, come le avevamo chiesto per telefono al momento di accordarci sull'orario e sul prezzo.
In questa prima ora ho avuto modo di spiegarle tutto  riguardo il carattere e le piccole abitudini della piccola e della grande (si addormenta col latte e poi mettendole il ciuccio, non le faccia vedere la tv che si agita etc). Avevo lasciato a disposizione in ordine sul tavolo della stanza latte, latte artificiale, acqua, frutta, grissini, anche se la Viatrix aveva gia' cenato, giocattoli, libri di favole, pigiami, ciucci, biberon e l' occorrente per il cambio).
La Viatrix si e' dimostrata subito disponibile verso la nuova venuta e si sono immediatamente a disegnare insieme sul tappetino acquadoodle (grande idea comprare un pennarello ad acqua in piu').
Quando sono uscita dalla stanza l'atmosfera era rilassata:  normalmente la mia piccola viaggiatrice non e' entusiasta di essere lasciata sola con altri, ma forse perche' sta crescendo o forse perche' vedendo le nostre valigie in giro e avendola lasciata con la sorellina sapeva che saremmo tornati,  comunque il momento della separazione ora e' assai meno difficile  di tre mesi fa. 
E non vi dico che sensazione di leggerezza  guardarmi vestita da donna e non da mamma orsa, riflessa nello specchio del club, con in mano addirittura un martini rosso mentre chiaccheravo del piu' e del meno con altre mamme in libera uscita, sul sottofondo di musica blues dal vivo : una roba tipo ritorno al futuro :-)\
Prossimamente andremo a Barcellona e buttando il messaggio in bottiglia nella rete dei miei contatti
di Fb, sono arrivata ad una ragazza italiana  che si occupera' delle bimbe, di modo da avere una sera di libera uscita.
Morale: viaggiare coi bambini e' bellissimo, ma se una sera durante il viaggio ci si puo' ricavare uno spazio privato tra viaggiatori adulti, si aggiunge un ricordo speciale in piu' alla vacanza!


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