Paola ha la voce forte di chi vive la campagna, la vivacità del Lambrusco e l'energia che accomuna le massaie emiliano romagnole, quelle che a seconda della provincia sono dette zdōre, zdaure o azdore e che, dosando baci e mattarello, tengono saldo il timone familiare.
Paola ha la voce forte di chi vive la campagna, la vivacità del Lambrusco e l'energia che accomuna le massaie emiliano romagnole, quelle che a seconda della provincia sono dette zdōre, zdaure o azdore e che, dosando baci e mattarello, tengono saldo il timone familiare.
Radicata nella terra quanto le sue viti, Paola è cresciuta tra i tavoli del ristorante di famiglia e tra i vigneti che, come tanti osti emiliani, il padre Rinaldo aveva piantato per produrre - letteralmente - il vino della casa. Nelle campagne di Sant'Ilario d'Enza, tra Reggio Emilia e Parma, è cresciuta, si è sposata e ha visto nascere i suoi due figli, a cui ha trasmesso la passione del vino quale filo conduttore tra le generazioni.
Eppure tradizione non significa per Paola staticità, anzi. Si tratta di un'innovazione di successo, un ponte tra passato e futuro in lenta ma continua evoluzione. Così, negli anni, ha rinnovato le tecnologie di cantina e ha meccanizzato la gestione del vigneto, ha portato i suoi vini negli Stati Uniti, ha innamorato i turisti stranieri con la sfoglia tirata a mano e la sua risata contagiosa, ha lottato per migliorare l'immagine del Lambrusco e ha sperimentato la produzione di un Lambrusco fermo affinato in botti di legno.
Intanto, ogni anno fa appassire sui graticcila Malvasiaaromatica e affina pazientemente in bottiglia il Pjcol Ross, varietà dal peduncolo rosso che il padre Rinaldo recuperò e scelse di vinificare con il metodo dello Champagne. D'altra parte ogni zdōra lo sa: le cose di famiglia richiedono costanza, una dose di sacrificio e molto amore; soprattutto quando si mettono in bottiglia il lavoro di due generazioni e il freddo di quando, una notte di tanti anni fa, tutte le stufe di casa furono portate in serra per difendere dal gelo le prime piantine di Pjcol Ross.
Il Pjcol Ross Brut Lambrusco VSQ di Paola Rinaldini
Recentemente il degustatore di Seminario Veronelli Gigi Brozzoni ha pubblicato un bell'articolo su questo vino. Riporto qui la sua descrizione, che mi sembra particolarmente efficace nel restituire le sensazioni della degustazione: "Mi sono aperto una bottiglia di Pjcol Ross [...] e subito sono stato inondato dai profumi di violetta, di fragola, di pepe e di rosmarino. Nel bicchiere ha spumeggiato a lungo e l'anidride carbonica, minuta e continua, si è portata appresso un gusto maturo ma fragrante, fresco e vegetale, persino mandorlato, vivace e fine, allegro e suadente, generoso e garbato. In una parola: buonissimo."
Per l'intero articolo di Gigi Brozzoni http://www.seminarioveronelli.com/Un_vino_al_giorno....asp?jump=newsArticle.asp&id=244