Back stage di un blog – Diete miracolose e foto “prima e dopo”

Da Desy @desy_icardi

Circa un mese fa avevo scritto un articoletto dal titolo “Dell’importanza di avere le tette  (nel titolo), con il quale intendevo svelare qualche piccolo retroscena di un blog.

In pratica, spiegavo l’impatto che una parola – nella fattispecie tette – può avere sulle visualizzazioni.

Ecco i termini di ricerca che più frequentemente fanno capitombolare l’ignaro navigante sul mio blog comico:

  • tette,
  • dieta,
  • comicità.

Sulle tette già mi sono espressa, sulla dieta vi basti sapere che i termini di ricerca che ritrovo nei miei report sono tutt’altro che ironici: dieta estrema, dieta americana, dieta 10 kg in una settimana, dieta di Hollywood, dieta di Audry Hepburn…

Prima e dopo o dopo e prima?

Forse ai miei lettori abituali (4 inclusa la mia mamma e il mio cane) quest’ultima voce dirà qualcosa: ricordate il post intitolato “Diete estreme – Come ottenere il fisico di Audry Hepburn”?

No aspettate paffutelle mie, lasciate stare quel link!

Prima finite di leggere e poi andata pure a verificare che l’articolo citato, racconta dell’infanzia di stenti vissuta da Audry Hepburn durante la seconda guerra mondiale. Insomma, a meno che non vi procuriate una terza guerra mondiale (e c’è chi lavora a questo obiettivo ogni giorno) e un città sotto assedio, è difficile che possiate seguire una dieta come quella che fu costretta a fare lei.

Altra simpatico retroscena dei blog è che spesso gli articoli vengono “ri-bloggati”, cioè condivisi, da altri blog o da contenitori di notizie.

Ma se i blogger scelgono con cura gli articoli da ri-bloggare, i contenitori di notizie (ma sarebbe più onesto chiamarli contenitori di pubblicità), pescano quasi a caso, basandosi soltanto sul titolo e infilando l’articolo nella sezione che più gli si avvicina.

Il post “Dell’importanza di avere le tette nel titolo”, per esempio, è finito nella sezione “Sessualità”.

Ma come sessualità? Io parlavo dei termini di ricerca che conducono a un blog! Se a voi i motori di ricerca fanno eccitare, questo è un vostro problema!

Il peggio è che gli articoli che prendono in giro le diete e talvolta cercano di rivelarne la fregatura o addirittura i pericoli per la salute, finiscono in rubriche intitolate “salute e benessere”, “Rimettiti in forma” e  “Perdere peso”.

Perché secondo voi le redazioni di questi contenitori di notizie fanno di questi collage?

 Ma ovviamente perché quello che fa trovare una pagina web sono le parole chiave e chi trova la loro pagina, trova anche le pubblicità, sul medesimo argomento.

Ed ecco che un articolo tipo “5 buoni motivi per NON mettersi a dieta viene piazzato tra le pubblicità dei prodotti dietetici miracolosi.

Anche questo post, probabilmente finirà incorniciato da questo tipo di inserzioni, per cui permettete che vi sveli un segreto personale.

Avete presente le foto “prima e dopo” dove lo stesso soggetto appare, nella prima foto grasso e dimesso e nella seconda magro e aitante?

Ebbene, se vi è mai passato per la testa che quelle foto siano vere, ecco ciò che capitò a me, ormai parecchi anni fa.

Nel periodo universitario ero solita guadagnarmi qualche soldino facendo la comparsa nei film.

Essendo una che prende in giro le diete pur avendole provate tutte, mi accorsi che nelle foto che avevo mandato all’agenzia la stagione precedente, apparivo parecchio più grassa di quanto non fossi.

Così inviai nuove foto dove apparivo più magra e, qualche giorno dopo, l’agenzia mi chiamò dicendomi che ero stata “selezionata” per una pubblicità o meglio, che le mie foto erano state selezionate.

Un’azienda voleva acquistare i diritti sulle mie foto vecchie e nuove, per utilizzarle in una campagna pubblicitaria “prima e dopo”.

E mi avrebbero anche pagata bene, anzi, qualora avessi accettato di far inserire anche il mio nome di battesimo e la città, mi avrebbero pagata di più.

Rifiutai e, devo ammettere che lo feci più per la paura di essere riconosciuta dai parenti, che non per la volontà di non voler essere complice di una fregatura.

Insomma signore, quando vedrete questo post ri-bloggato chissà dove e circondato da foto “prima e dopo”, pensateci bene prima di cliccarci sopra!”


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