Sono moderatamente sicura che chiunque si sia avvicinato, almeno per qualche anno della sua vita, a una qualunque pratica artistica, abbia accumulato una quantità variamente abnorme di robe informi, incompiute, abbandonate, in attesa di revisione, in attesa di ultimazione etc. di solito raccolte in una cartella nominata con qualche eufemismo del tipo progetti, materiale, da finire, uhhmmm, non aprire questa porta.
La maggior parte di questa roba è spazzatura, naturalmente, che non vale i bit che occupa sul pc, però è estremamente difficile da eliminare. La sfida sta, a mio avviso, nel separare con un sapiente setaccio quello che vale la pena di riprendere, revisionare, concludere dalla schifezza da mandare al macero virtuale.
Ebbene, negli ultimi mesi ho deciso che no: non avrei iniziato un nuovo romanzo senza prima smaltire i miei arretrati. E questo week end, finalmente, ce l’ho fatta. Non ho più due romanzi da rivedere nel mentre ne finisco uno e ne scaletto un altro. Ho finito la revisione di due romanzi che mi stavano sul groppone da anni, ne ho finito un altro che ora devo ‘solo’ revisionare e quando scaletterò quello nuovo lo farò, spero, con un senso di leggerezza.
Alla fine di questo lungo e faticoso processo ho voluto tirare un po’ le somme e devo dire che non è stato poi così male immergermi in vecchie storie, scritte con uno stile molto diverso da quello che uso ora, ma alle quali sono comunque affezionata. Mi ha dato un senso di compimento, di chiusura.
Ecco, soprattutto questo: ho chiuso un capitolo, il fantasy, che mi ha accompagnata per i primi anni del mio percorso di scribacchina e ora sono pronta per affrontare nuove mirabolanti avventure!
Un saluto a tutti gli amichetti scrittori e… buona fortuna col vostro backlog! ;)
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