O magari siete una coppia che un bambino o una bambina già ce l'hanno, lo vedete crescere vispo e carino sotto i vostri occhi, così dolce e rispettoso.
Bene, allora è il caso che non guardiate Thirteen.
Meglio restare all'oscuro di cosa i figli più carini e intelligenti possono diventare, meglio chiudere gli occhi al pensiero della terribile fase dell'adolescenza.
Non ve la ricordate, la vostra? Così carica di dubbi, di sbalzi d'umore, del bisogno di essere accettati per cui anche solo un vestito sbagliato poteva rovinarvi la vita?
E se pensate che le generazioni di oggi stiano toccando il fondo, fatevi un giro nella vita di Mel, madre tutto fare che taglia capelli all'intero quartiere per far vivere decentemente i suoi due figli e che all'apparenza li ha anche cresciuti bene.
Tracy è intelligente, scrive poesie toccanti, soffre chiaramente per la lontananza di un padre che preferisce il lavoro a lei, ma tra studio e aiuto in casa è un'ottima ragazza.
Questo fino a che non conosce Evie, fino a che non viene affascinata dalla possibilità di essere anche lei una ragazza guardata dai ragazzi, ammirata e alla moda, fino a che Evie non risveglia i suoi fantasmi, trovando lei per prima il conforto in una ragazza che forse ne avrebbe più bisogno.
4 mesi.
4 mesi esatti ci mette la bella Tracy per diventare una cattiva ragazza.
Per iniziare a rubare quotidianamente vestiti, piccoli gioielli, soldi, anche alle amiche della madre.
Per iniziare a sperimentare alcool e droga in ogni forma, per perdere la verginità e diventare una di quelle ragazze facili e difficili, che insultano la madre, che perdono le lezioni.
Colpa di Evie?
Colpa di Mel?
O colpa di tutti, compresa Tracy?
A ben guardare, però, Tracy non è sempre stata la brava ragazza che ci si è presentata. I suoi fantasmi e i suoi dolori li combatteva chiusa nel bagno, con una lametta e un asciugamano a darle sollievo, seppur temporaneo.
E a ben guardare, però, anche Evie non è la cattiva ragazza che ci si è presentata. I suoi fantasmi e i suoi dolori per la mancanza di una madre e di un padre che la crescano con amore, li combatte a suon di bevute e di bravate, trovando conforto e soddisfazione nella routine famigliare di Tracy, nel vederla cambiare, nel seguirla e nello sfruttarla.
Quello di Tracy, è decisamente un caso limite, così come lo è E ora parliamo di Kevin... che vi farà cambiare idea nel voler avere anche un figlio maschio, se vedere il bravo Mason vi rincuorava.
E anche se datato, anche se quei vestiti così volgari non sono più alla moda, se oggi tutto sarebbe finito condiviso e pubblicato, Thirteen mantiene a distanza di 10 anni il suo messaggio attuale, con quei problemi tipici e spaventosi che l'adolescenza porta sempre così simili e uguali.
Poco importa quindi se anche a livello di realizzazione quella fotografia che si carica o si spegne nei suoi colori e quel montaggio confuso appaiono ora fuori luogo, le giovani che Evan Rachel Wood e Nikki Reed incarnano sono simboli difficili da digerire e dimenticare, ancora più reali proprio perchè quest'ultima (all'epoca 15enne) scrisse la sceneggiatura.
Bad girls simili fanno paura, ma non tanto per le cattiverie che compiono, ma per la cattiveria e il dolore che hanno dentro. E che difficilmente può rimarginarsi, visto che anche dietro alla risata più pura, si nascondono degli occhi tristi che hanno visto e fatto troppe cose.
Questo post partecipa all'iniziativa Bad Girls, il cui programma completo è il seguente: