Ieri la redazione di Vesuviolive.it ha pubblicato un articolo sull‘Italsider, delineando la storia, nonchè la genesi dell’industria e delle conseguenze che si sono ripercosse sull’intero territorio di Bagnoli.
Abbiamo affrontato i numerosi casi di stop and go da parte del governo nei confronti delle mancate bonifiche, ad oggi, nonostante il premier Matteo Renzi, abbia affermato su Bagnoli “ci metto la faccia”, i 150 milioni destinati a bonificare i suoli ed il mare non ci sono ancora. Dopo le affermazioni del premier, il Sindaco Luigi de Magistris, aveva sfidato quest’ultimo esordendo: ” Chiudiamo entro giugno” – precisamente - “firmiamo entro il 30 giugno”. Tuttavia, anche questa volta sono stati riscontrati dei problemi, in quanto: se l’accordo per la ricostruzione di Città della Scienza (distrutta da un incendio il 4 marzo dello scorso anno), è stato ben definito sia dai finanziamenti privati che pubblici, lo stesso discorso non può essere fatto per la bonifica di Bagnoli poichè i soldi non ci sono o meglio, non sono abbastanza.
E tale discorso, il premier lo conosce, ed è proprio per questo che il protocollo sulla bonifica di Bagnoli e Coroglio non è stato firmato; ad oggi sono disponibili finanziamenti pari a 48.686.017,81 euro di cui però circa 4 milioni sono destinati necessariamente ai primi interventi di bonifica (suolo e mare), altresì di messa in sicurezza e gli stessi soldi, dovranno essere utilizzati anche per il ripristino della morfologia naturale della costa. In sintesi significa che oltre ai 48 milioni disponibili c’è bisogno di altri 150 milioni di euro se non, addirittura 200 milioni.
Alla domanda posta da un giornalista di “Repubblica.it”: “Lei dice che Renzi non ha parlato di Mezzogiorno.Tuttavia ha puntato l’indice contro i ritardi del Comune su Bagnoli, e non è la prima volta che lo fa. È, questo, un tema centrale per il Sud. Non pensa, sindaco, che sia necessaria una robusta autocritica?”
Il Sindaco risponde: “So che Renzi ha attenzione per il Mezzogiorno, ma deve ancora elaborare una sua compiuta capacità di iniziativa. Anche io, da presidente del Consiglio, metterei tra i primi punti Bagnoli, una delle ferite più devastanti del nostro Sud. Ma non ci si può limitare a fare una fotografia della realtà così com’è. Ritengo che non sia certo questa l’intenzione del premier. Se Renzi fa quelle dichiarazioni su Bagnoli sa perfettamente che entro agosto l’accordo verrà firmato, la soluzione già c’è, altrimenti non si esporrebbe con tanta forza. Se lui dice: “Su Bagnoli anche io metto la faccia”, io osservo: il suo non è un gesto d’amore per Napoli, ma un dovere del governo per un sito di interesse nazionale come Bagnoli. E Renzi ci ha messo la faccia perché sa già come andrà a finire”.
Non ci resta che aspettare la firma del documento, con la speranza che arrivino presto i soldi e che i cittadini residenti nelle zone inquinate, vengano messi in sicurezza.