Salve a tutti!
Per aprire questo nuovo anno di "consigli di lettura" ho scelto di partire con un "oggetto vecchio", lo so suona malissimo definire i libri "oggetti", suona irrispettoso, ma visto che c'è l'usanza di buttare dalla finestra le cose (gli oggetti) vecchie sul finir dell'anno io mi sono preso la libertà di utilizzare questo termine irriguardoso per un libro che ho preso a prestito dalla "bibliotechina" che da qualche tempo ormai fa bella mostra di sé in piazza Campello qui a Sondrio. Questo libro, o libricino dato la sua snellezza, è "Baita dei pini", il racconto scritto da Susanna Tamaro ed inserito nella collana dei "Corti di Carta", distribuita dal Corriere della Sera.
Questo racconto inizia con una descrizione che a me ha ricordato molto la poesia "Rio Bo", forse la prima poesia imparata a memoria ai gloriosi tempi delle elementari.
"In tutto non era neanche un ettaro di terreno. Alle spalle c'era un boschetto misto di abeti e pini silvestri..."Questo è l'inizio del racconto che vede come protagonisti principali Ugo ed Eleonora, una coppia di coniugi sposati da una quarantina d'anni le quale, il giorno del pensionamento del marito, prende armi e bagagli, come si suol dire, e si trasferisce dall'appartamento nel quale avevano vissuto fino a quel momento in una casetta nei boschi, dove i due sognano di vivere i loro restanti anni in pace e tranquillità. I pii sogni della coppia però resteranno solamente questo, dei pii sogni. Infatti per una serie di concause, il comune che, di punto in bianco, un bel giorno, senza avvisare, si mette a fare dei lavori che porteranno poi alla realizzazione di un depuratore nelle immediate vicinanze della casetta dei due coniugi e una "svista", almeno v'è da sperare, come lettori, che si tratti di una svista, anche se poi, la stampa la dipingerà molto diversamente, che porta Ugo, mentre è intento a scolpire nel legno una Natività commissionatagli da don Rinaldo, il Parroco del paese, a realizzare una Beata Vergine munita di una coda d'asino, rendono la vita impossibile ai due abitanti della casetta. Quello che inizialmente sembrava un racconto fiabesco di stampo bucolico si trasforma con l'andar delle pagine in un dramma.
Un dramma del quale v'invito, se vorrete, a leggere la fine. Il racconto "Baita dei pini" di Susanna Tamaro, pur facendosi leggere bene e risultando tutto sommato piacevole non manca però di lasciare una sorta di retrogusto amaro nella bocca del lettore.
Grazie a tutte e tutti voi per la pazienza e l'attenzione e arrivederci alla prossima! :)
Buona serata e, come sempre, Buona lettura! :)
Con simpatia! :)