Bakari con Eleonora (foto di Mattia Gozzo)
L’animo umano può essere terribilmente crudele ma anche incredibilmente nobile.
Bakari, il nostro fratello maliano, nella sua pur giovane età, ha potuto sperimentare in poco tempo entrambi questi aspetti della razza umana.
Dopo essere stato ridotto in condizioni di schiavitù, ed essere stato liberato grazie alle segnalazioni di un anonimo concittadino e all’intervento della Guardia di Finanza, adesso ha pure trovato casa e la speranza di una prospettiva migliore.
Grazie all’instancabile opera delle volontarie dell’Associazione IntegriAMIAMOCI (con in testa le sorelle Imbrò, splendide persone da cui dovremmo trarre tutti esempio), dal prossimo 28 marzo Bakari troverà ospitalità nell’appartamento sopra la chiesa di Bosco Minniti a Siracusa, ospite di Padre Carlo D’Antoni. Dividerà l’appartamento con altre 7 persone nelle sue stesse condizioni (diversi dei quali provenienti dal Mali come lui) e, oltre a ricevere vitto ed alloggio, verrà aiutato ad inserirsi nel mondo del lavoro e riacquistare la propria dignità di uomo, che la guerra e lo squallore di certi uomini gli avevano negato.
L’essere a Siracusa, inoltre, gli permetterà di tornare spesso a Canicattini, da quegli angeli che hanno preso a cuore la sua vicenda, e spero che la nostra comunità voglia adottarlo e farlo diventare nostro figlio e nostro fratello.
A titolo personale, voglio esprimere il mio sincero ringraziamento, oltre alle già citate volontarie di IntegriAMIAMOCI, a tutti i nostri concittadini che hanno contribuito con le loro donazioni ed all’Associazione Pensiero Canicattinese che, per dargli una mano, ha dato da tempo la disponibilità del proprio budget per aiutare Bakari a costruirsi una vita, senza cercare pubblicità alcuna e sacrificando la possibilità stessa di poter organizzare la prossima edizione di Creativamente.
Gli uomini cattivi sono pochi, le belle persone a Canicattini invece sono tante e, insieme, riescono a fare molto.
Buona vita Bakari e buona vita a tutti quei canicattinesi che oggi, ancor di più, mi rendono orgoglioso di fare parte di questa comunità.
Andrea Uccello
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