La scoperta rappresentava qualcosa di veramente nuovo. Da qui iniziò le sue ricerche ed applicò il sonografo alla laringe di svariati balbuzienti per scoprire che le corde vocali si chiudevano forzatamente e sbattevano in ognuno di loro durante gli episodi di balbuzie, causando un laringospasmo che impediva la fuoriuscita del flusso d’aria, basilare per far vibrare le corde e per la conseguente emissione del suono. Da allora si appassionò al problema, approfondendolo e studiandolo, per inventare poi la “tecnica del flusso d’aria passivo”, ancor oggi alla base di molti metodi per il controllo della balbuzie. * Martin F. Schwartz , Stutter no more, Simon & Shuster Ltd, 1991
AGGIORNAMENTO NOVEMBRE 2010:
Una studio acustico preliminare svoltosi presso l’Universita di Toledo – Dipartimento di riabilitazione -, dimostra un blocco nella regione delle corde vocali. L’esame, effettuato per mezzo del sonografo, ha analizzato acusticamente il parlato di un soggetto affetto da grave balbuzie, sia durante compiti di lettura che durante il discorso spontaneo. Si attende un successivo studio di follow-up, che analizzi il ciclo della glottide.* Evidence of laryngeal blocks in acoustic analysis of stuttered speech. (A) J. Acoust. Soc. Am. Volume 128, Issue 4, pp. 2290-2290 (October 2010)