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di Vincenzo Legrottaglie - Per i tipi della casa editrice Besa di Nardò, in provincia di Lecce, è stato pubblicato il volume Macedonia: la letteratura del sogno a cura di Anastasija Gjurcinova. L’opera, nei giorni, scorsi, è stata presentata in una libreria di Bari e presso i Cantieri Teatrali Koreja di Lecce. Il volume abbraccia un ventennio di letteratura macedone dal 1991 al 2011 e contiene tre frammenti di romanzi, quattordici racconti e ventotto poesie.
Lo scrittore macedone Aleksandar Prokopiev.
In Macedonia per nuova letteratura si intende quella sviluppatasi all’inizio dell’Ottocento quando vi fu una rinascita della cultura e dei sentimenti nazionali come in tutti quanti i paesi dell’area. Dopo la seconda guerra mondiale si parla ancora di nuova letteratura in concomitanza della codificazione della lingua nazionale. Il volume curato dalla professoressa Gjurcinova si riferisce alla nuovissima letteratura quella nata negli anni Novanta del secolo scorso contemporaneamente ai grandi sconvolgimenti politici dei Balcani. La Macedonia è “uno stato che oggi cerca di imporsi nel senso politico ma anche culturale per stabilire le proprie posizioni nell’ambito dei paesi del Sud_Est europeo” – precisa la curatrice della raccolta. A livello internazionale ci sono problemi sul nome del paese e una contesa di confine con la Grecia. Attualmente le cancellerie stanno lavorando per accreditare la patria di Alessandro il Grande come Alta Macedonia, mentre il suo nome ufficiale continua a rimanere FYROM (Former Yugoslav Republic of Macedonia).
A causa degli sconti etnici tra slavofoni ed albanesi, dell’instabilità politica della regione e del rischio della guerra nei pesi limitrofi, la vita in Macedonia è stata imprevedibile in questi due ultimi decenni, piena di ansie e di incertezze per il futuro, ma comunque dominata da uno spirito di viva energia ed entusiasmo. Tutto questo ha prodotto una nuova riflessione letteraria con le seguenti caratteristiche: l’ibridizzazione, la pratica ipertestuale, l’intercultura e le relazioni imagologiche.
Uno degli scrittori della “nuovissima” letteratura macedone è Aleksandar Prokopiev vincitore del premio Balkanika 2012 con il romanzo Voyeur già pubblicato in italiano da Besa. Prokopiev, incontrato dalla redazione di Rassegna Stampa Militare a Bari, ha affermato di vedere “molte similitudini tra l’Italia e la Macedonia” e ritiene che “il paesaggio della Puglia sia meraviglioso.” All’antologia lo scrittore contribuisce con il racconto Due Case tratto dalla raccolta Immagini delle vite precedenti. Il macedone era accompagnato da Livio Muci, editore salentino. La casa editrice Besa rivolge la sua l’attenzione a quegli ambienti letterari che sono da sempre stati penalizzati dal grande circuito editoriale: il travaglio dei Balcani, il crogiuolo multietnico dell’Europa Centro-Orientale, l’allargamento agli scrittori bulgari e rumeni, l’irruzione della Turchia anche sul fronte letterario. Il volume Macedonia: la letteratura del sogno è stato realizzato grazie al Ministero della Cultura macedone, alla Società Dante Alighieri e il dipartimento di Italianistica dell’università di Skopje.
In Foto: Alcune immagini del lago di Ocrida, del centro di Skopje e dello scrittore Aleksandar Prokopiev.