Balcani ottomani, Balcani europei

Segnalo un interessante articolo, sul sito di Al Jazeera, dell’analista di geopolitica Behlul Ozkan: “Europeanisation of the Balkans?” Ozkan ricorda innanzitutto quanto accadde ai musulmani dei Balcani nel secolo successivo all’inizio della Guerra d’indipendenza greca, dal 1821 al 1918: 5 milioni e mezzo di morti, 5 milioni di rifugiati; e sostanzialmente si chiede, in modo retorico, se la violenza nei Balcani fu il frutto di un presunto oscurantismo barbarico dei dominatori ottomani, oppure dell’europeizzazione, del passaggio da una struttura imperiale che favoriva la tolleranza, il pluralismo e la mobilità sociale (cfr. il discorso di Davutoğlu a Sarajevo del 16 ottobre 2009, di cui ho parlato in un mio saggio per la rivista Imperi) ai nazionalismi esclusivi e sanguinari (lettura obbligatoria sul tema: Imagining the Balkans di Maria Todorova, di cui sto leggendo a intermittenza la nuova edizione). Europeizzazione che si è trascinata fino a oggi: di cui la conseguenza, sostiene Ozkan, sono lo status di minoranze discriminate per i musulmani di Grecia, Bulgaria, Macedonia e Serbia, i partiti apertamente razzisti, le manipolazioni etniche che sfociano nella violenza (l’esempio più recente è la Bulgaria). Forse la realtà è un po’ diversa da come ce la raccontano certi organi di stampa e certa storiografia?