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Balduzzi, il ministro che ama Asterix

Creato il 07 gennaio 2012 da Lapulceonline

Renato Balduzzi, Giorgio NapolitanoRitratto inusuale (e famigliare) del neo-Ministro alla Sanità.

“Ti sei preso una bella gatta da pelare”. Don Virginio (Gino) Casiraghi della parrocchia di Santa Maria della Sanità agli Orti è persona schietta, pronto alla battuta. Quella rivolta al neo ministro della Sanità, Renato Balduzzi, suona come un augurio a fare bene rivolta al parrocchiano Renato, che conosce dall’87 (“Ma lui era qui prima di me”). Don Gino ci pensa un po’ su, prima di rispondere, poi sentenzia lapidario: “Coscienzioso. È un uomo coscienzioso. Un buon cristiano, sempre presente – quando può – alle attività della parrocchia, una persona che sta agli scherzi e molto preparata”. Anche quando ci fu quella mezza discussione sul laicato nella Chiesa, partita da un libro regalato a Don Gino, proprio da quello che qualche tempo dopo è diventato, a sorpresa, uno dei ministri del governo “tecnico” di Mario Monti.
Renato Balduzzi, sposato con una insegnante di lettere all’ITS “Volta” di Alessandria, tre figli, due femmine (una studia Giurisprudenza come il papà, l’altra ancora alle medie) un maschio, sposato. Chi lo conosce da vicino lo dipinge come un gran lavoratore, amante della cultura, ma che, nonostante i tanti impegni accademici e professionali, “è sempre stato un padre presente” stando molto vicino alla famiglia e ai figli.
Negli ultimi anni è stato docente alla facoltà di giurisprudenza ad Alessandria, anche se, proprio per le tante cariche e consulenze, pare non fosse molto presente. Almeno qualche suo studente lo ricorda così. E forse il fatto di voler giustificare l’assenza alla lezione precedente spiegando di aver partecipato a convegni in giro per l’Italia, elencando cariche e titoli, può averlo reso un po’ antipatico, ad alcuni. Una studentessa che ha partecipato ad un suo seminario di “costituzionale” sulla sanità lo descrive così: “Molto appassionato, preparato, preciso, fin troppo pignolo”. Un’altra: “A volte eccedeva nel pretendere”. Pregi o difetti, giudicate voi. Ma chi lo conosce bene, giura che il Ministro della Sanità, il professore appassionato di etica e cristianità, di montagna (le vacanze le trascorre spesso in Valle d’Aosta9 e di fumetti, è una persona molto simpatica e socievole.
Il suo personaggio preferito è Asterix, che legge preferibilmente in lingua originale, il francese, proprio per non perdere neppure una sfumatura del linguaggio e i giochi di parole che nella traduzione italiana si potrebbero perdere. Ama stare con gli amici, soprattutto quando finiscono con una briscola in cinque. È autore di oltre centodieci pubblicazioni tra monografie, saggi specialistici e note a sentenza prevalentemente in materia di fonti del diritto, diritto regionale, diritto elettorale, ordinamento delle forze armate, diritti sociali e organizzazione sanitaria, diritti di libertà, giustizia costituzionale comparata, organi di controllo dell’Unione europea, diritto degli enti locali, drafting legislativo,
biotecnologie. È stato consigliere giuridico dei Ministri della difesa (1989-1992), della sanità (1996-2000) e delle politiche per la famiglia (2006-2008). Ha ricoperto l’incarico di Capo dell’ufficio legislativo del Ministero della sanità dal 1997 al 1999, presiedendo altresì la Commissione ministeriale per la riforma sanitaria. Dal 2009 è presidente del Nucleo di valutazione dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità” di Novara e, dal 2006, del Comitato di Indirizzo dell’Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna. È presidente, dal febbraio 2007, dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Age.na.s). È componente del Comitato scientifico delle riviste “Quaderni regionali”, “Amministrazione in cammino”, Politiche sanitarie”,“Dialoghi” e “Studium”.


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