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BALLA CO' A LUPAdi Claudio Fabiregia di Pier Maria CecchiniDopo il successo de La commare secca, che ha sbancato i botteghini per il secondo anno consecutivo, Claudio Fabi presenta la sua nuova commedia. L'autore e mattatore, in scena fino a metà marzo con Il conte Tacchia, si sta consolidando come uno dei migliori e più ricercati esponenti della romanità teatrale.Una cultura portatrice di radici antiche, mai morte, che si riscoprono piene di vita e vigore. L'attenta ricerca filologica non si ferma solo alla lingua romanesca più pura, ma è scheletro di una ironia e mentalità tipica della tradizione romana. Balla co' a lupa già nel titolo dichiara i suoi componenti principali: lo sfottò e la situazione parossistica uniti alle leggende e i loro significati nascosti nel sangue della Città Eterna. La comicità, dinamica ma mai volgare, diventa allora lo strumento per raccontare una poesia di sentimenti semplici di gente umile ma ricca di una saggezza antica.La commedia si divide tra la vita di un mercato di borgata e le storie che entrano e si intrecciano comicamente tra le mura di una casa chiusa. Tra le battute e i personaggi spassosi e lontani dai soliti stereotipi trasuda un messaggio d'amore per la donna e il suo ruolo sociale. Uno spettacolo corale, divertente, arricchito da balletti e canzoni in perfetta armonia con la tradizione romana.
Note dell'autore Claudio FabiLa Lupa nella tradizione romana non è soltanto la madre dei fondatori di Roma, ma è anche il soprannome dato al ruolo della prostituta. Questo paradosso, esemplare dell'autoironia romana, è stata la chiave per la scrittura della commedia. Ho cercato di raccogliere nei personaggi tutta una serie di realtà storiche e sociali che ancora oggi hanno molto da dirci. La quotidianità della vita di un bordello è un susseguirsi di incontri umani, prima ancora che fisici. È un luogo neutrale, dove chi si rifugia mette a nudo le sue fragilità, i bisogni, ma anche le sue forze più intime. Chi invece nel bordello si offre, diventa veicolo e tesoro di tante storie. Non ho scavato nella amoralità della prostituzione, ma prendendola come dato di fatto sono emerse le contraddizioni, le vergogne e tutti i contrasti di chi gioca con le proprie maschere. Si può dire senza timore che il bordello è per sua natura un teatro e come in ogni teatro più ci si sforza di recitare una parte, più si mettono a nudo i propri segreti più intimi.Lavorare su queste basi è stato molto facile e in ogni momento la battuta comica, l'equivoco, la situazione divertente nascondeva senza fatica una profondità semplice e naturale. Quello su cui mi sono concentrato e che è diventato poi veicolo per la struttura della commedia è stata la ricerca di equilibrio dei personaggi, sia nei loro rapporti, sia con sé stessi. Ho scoperto allora di stare scrivendo un'opera piena di amore per l'universo femminile. Un sentimento maturo, schietto, fatto di critica, spigolature. E' estremamente divertente trovare una chiave ironica che permette di giocare senza timori, accorgendosi poi che ogni pagina piena di gag è anche una pagina piena di poesia.
Prezzo biglietti: Intero 20,00 €, Ridotto gruppi e CRAL 15,00 €
5-16 Maggio 2010 TEATRO TIRSO DE MOLINAPer informazioni e prenotazioni: Manuele Guarnacci: 3280730111 [email protected]