Possono le tombe dei soldati fungere da linea di confine fra due Paesi? È questo il punto centrale della commedia, messa in scena con ironia e sarcasmo da Edmond Budina e distribuita nelle sale italiane dall’8 luglio.
Jolie (Catherine Wilkening) e Orsola (Veronica Gentili) sono madre e figlia, che partono alla volta di Tirana per ritrovare le spoglie del generale Francois Bertrand, padre di Jolie, e riportarle in Francia. La ricerca le condurrà fino ad un paesino sperduto nell’Albania meridionale, dove le due donne saranno ostacolate dal prete ortodosso del posto, interpretato dallo stesso regista. Si scopre presto che quest’ultimo è il responsabile di un traffico di ossa finalizzato a riempire le buche di un cimitero monumentale, costruito per i caduti greci nella guerra del 1940. Lo scopo è quello di spostare il confine della Grecia a nord, verso le terre albanesi, considerate l’Epiro settentrionale.
Edmond Budina affronta questo scabroso argomento, riconducibile a più di una situazione nel mondo, con impegno misto a leggerezza nient’affatto banalizzante. A ciò si unisce la rappresentazione della vita nel paesino albanese, dove le due nuove arrivate, immagine della modernità e della spigliatezza, innescano una serie di meccanismi comici davvero esilaranti.
Altro spunto notevole offerto dal film è il tema dell’incontro fra culture, che solo attraverso l’amore possono capirsi fino infondo. Per la totale comprensione di questo tema, ci auguriamo che il doppiaggio, necessario per le questioni ministeriali, abbia mantenuto almeno alcuni dei miscugli di lingue diverse, presenti nella versione per la stampa.
Emerge l’impegno di Budina, un “regista operaio”, come lui stesso si definisce, che con questo film ha scatenato le proteste dei nazionalisti greci, ma che, nonostante ciò, va avanti, convinto delle sue idee impresse su pellicola, sostenuto anche dall’Ambasciatore in Italia della Repubblica Albanese, Llesh Kola. Auguriamo, quindi, ad un instancabile intellettuale come Edmond Budina che il pubblico riesca a recepire il suo importante messaggio.
Francesca Tiberi