

Vi siete mai imbattuti in quelle specie di ragnatele, vischiose e appiccicose, visibili soprattutto nel periodo autunnale, che si trovano nei campi o addirittura cadono dal cielo?
Si vedono dappertutto anche se costituiscono un fenomeno apparentemente strano che serve a far gridare allo scandalo: “Tutta colpa delle scie chimiche!”
Scie chimiche? Inquinamento ambientale? No, mi spiace deludervi ma quelle specie di filamenti non sono altro che una specie di ragnatele che costituiscono il cosiddetto ballooning.
E’ un fenomeno che si conosce almeno dai tempi di Charles Darwin o forse fu lui uno dei primi a notarlo. Il ballooning è il sistema di spostamento che ragni e altri insetti utilizzano per spostarsi, salgono su un punto piuttosto elevato e realizzano una sorta di paracadute con la stessa tela delle ragnatele e si lanciano, sfruttando le correnti per lasciarsi portare altrove.
Darwin raccontò dettagliatamente il fenomeno durante un viaggio in mare, ad oltre 60 miglia dalla costa. Ai tempi di Darwin il problema delle scie chimiche non c’era eppure questo fenomeno era già presente.
Naturalmente la presenza del fenomeno ha scatenato le solite polemiche su inquinamento e via dicendo.
Fino a qualche tempo fa il ballooning era chiamato dagli ufologi “bambagia silicea”, ora invece si parla di scie chimiche ma la realtà è completamente diversa e, soprattutto, naturale.

Profilo di Pierpaolo Molinari
Nato nel 1978, web designer dopo aver lasciato architettura per dedicarmi all'informatica. Ho una grande passione per la tecnologia, Apple, il calcio, la musica, la lettura e la scrittura.