Con il suo dribbling ostinato e le sue finte, la chioma scomposta e i vestiti sgargianti, la gallina portata al guinzaglio e la sua sensibilità catapultata nel tempio conformista del pallone, Meroni ha innescato una miscela purissima di ribellione e candore, diventando uno dei simboli più amati di una generazione alla ricerca di nuovi slanci e libertà. Una biografia a fumetti, un tributo graffiante, un ritratto in pieno "stile Sessanta" del numero 7 per antonomasia, uno degli atleti più eccentrici e puri del calcio di ogni epoca.
Ai più giovani suggeriamo questo fumetto:
“Gigi Meroni fu personaggio vero. Gigi Meroni fu il Personaggio. Gigi Meroni non morirà mai.”dalla prefazione di Emiliano Mondonico
Durante la sua breve vita, morì alle 21.30 di domenica 15 ottobre 1967, Meroni ha incarnato slanci e desideri di una generazione nuova, che reclama spazio e libertà, portandoli nel mondo più tradizionale e conformista: quello del pallone. È piccolo, magro, gioca coi capelli lunghi e i calzini abbassati. Per lui la partita è sempre una nuova recita a soggetto, l’occasione per esprimersi giocando a un gioco diverso da quello del calcio che conosciamo: quello della fantasia.
“A me è toccata una vita così, tutta al contrario.” Gigi Meroni