L’OPINIONE. Qualcosa non ci torna. Negli ultimi tempi i calciatori affidano i loro sfoghi a Twitter, è cosa risaputa, e spesso chi fa informazione segue proprio gli account delle grandi stelle del calcio per trovare lo spunto per una polemica, un articolo, una notizia. Ma non è Twitter il problema, ma i due pesi e le due misure contro le quali, italica abitudine, si sta scontrando il codice etico voluto da Cesare Prandelli in seno alla nazionale italiana. E gli attori sono due personaggini da prendere con le molle come Osvaldo e Balotelli.
L’attaccante della Roma dopo la finale persa di Coppa Italia si scaglia contro il tecnico Andreazzoli, reo di averlo tenuto a lungo in panchina, cinguettando “Facevi meglio a dire che sei un incompetente dovresti andare a festeggiare con quelli della Lazio”. E’ uno sfogo, appartiene al campo del diritto di critica, probabilmente potrebbe valere una multa affibbiata dalla Roma ma qualcuno vi legge una offesa al codice etico, risultato: Osvaldo non viene convocato in Nazionale per la Confederations Cup.
Passano tre settimane, in campo a Praga Mario Balotelli viene espulso per doppia ammonizione, sulla strada verso gli spogliatoi viene beccato dalle telecamere in intemperanze inaccettabili come prendere a pugni e calci il tunnel degli spogliatoi e la sera si lancia in un tweet delirante: “Scrivete pure quello che volete ma alla Confederation cup tifate un’ altra nazione. Ve lo dico con il cuore. E rivedete la partita bene, tutta”. Non è chiaro chi sia il destinatario della missiva: l’arbitro? I compagni di squadra? In ogni caso tra scene di isteria e twitter delirante, ancora una volta superMario ha superato il limite. Però lui è il ragazzo da capire. Chi a scuola non ha mai avuto il compagno al quale tutta era perdonato perchè aveva dei problemi e andava capito? Ecco Balotelli sembra questo compagno, sbaglia, chiede scusa e ha una seconda (per la centesima volta) opportunità mentre altri pagano. Forse è ora di finirla.