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Bambini a messa

Creato il 08 gennaio 2015 da Alby87

E’ passato un altro Natale, e come al solito la seconda cosa più scocciante del Natale è lo spettacolino del 25, quello dei bambini disgraziati trascinati per forza dai propri genitori a messa.
In un tempo molto più ingenuo, in cui ero convinto che la religione fosse solo un fatto di fede e quindi di sentimento personale, non riuscivo a farmi una ragione di questo comportamento genitoriale. Prima di riuscire a capire veramente una dottrina complicata come quella cattolica bisogna avere ALMENO sedici anni. Prima non esiste nessuna adesione a nessuna religione, un bambino non capisce e non può capire la religione cristiana, di conseguenza non può aderirivi. E siccome per un bambino stare un’ora fermo a ripetere gesti meccanici e formule prive di senso è praticamente contro natura, ci si deve aspettare da un bambino sano (Francesco Forgione da piccolo non era sano, come non lo era da adulto) che si rompa le balle a livelli astronomici a messa e non voglia andarci.Bambini a messa
Ma ce lo trascinano lo stesso. Perché, cosa sperano di ottenere?
Ribadisco, quando nella mia ingenuità credevo che la religione fosse questione di sentimento, trovavo la cosa stupida, prima ancora che violenta. E’ ovvio che non puoi forzare un sentimento su qualcuno, non puoi costringere un bambino ad essere super religioso se non lo è, e se lo trascini a messa a forza anche quando ovviamente non vuole venirci è verosimile che cresca piuttosto disgustato dal cristianesimo, piuttosto che gioioso credente. Lo trovavo stupido come trovavo stupide le guerre di religione e le conversioni forzate: che senso ha strappare un credo ad un ebreo se ci sei riuscito solo dopo averlo torturato? E’ ovvio che sarà una bugia e dentro di sé resterà sempre ebreo.
Poi ho capito che il fenomeno che avevo davanti era una cosa ben diversa dal tentativo di diffondere il sentimento della fede. Piuttosto, siamo di fronte ad un sistema di esercizio del potere che si autopropaga. Cosa vogliono ottenere i genitori trascinando il figlio riluttante a messa? Ho trovato la risposta: NIENTE. Non hanno idea di quello che stanno facendo, è un meccanismo automatico.
Riflettiamoci un istante: quali sono gli esiti possibili di questo trattamento sul bambino? Sono tre, li metterò in ordine decrescente di rarità:

1) in un caso su cento, l’adulto farà un percorso autonomo di conversione DEL TUTTO INDIPENDENTE DALL’EDUCAZIONE CHE HA SUBITO. Si intende che probabilmente l’avrebbe fatto lo stesso, e forse lo avrebbe fatto prima e più volentieri, senza le forzature genitoriali. A quel punto diventerà un cristiano autentico e devoto, e guarderà con un po’ di compassione al comportamento dei propri genitori, sciocchini ma benintenzionati, che avevano cercato di forzare su di lui una cosa che non si poteva forzare.
2) Un po’ più spesso, diventerà ateo 100%. Rifletterà profondamente sulla religione cristiana e giungerà alla conclusione che è una pila di minchiate amuffite vecchie di eoni e non si spiegherà come faccia a esistere ancora. Guarderà con un po’ di compassione ai propri genitori, sciocchini ma malintenzionati, che avevano cercato di forzare su di lui una cosa che non si poteva forzare.
3) Diciamo 95 casi su 100. Il tipo non farà mai una riflessione seria sulla religione e sul comportamento dei suoi genitori. Piuttosto entrerà in gioco un meccanismo inconscio automatico che lo porterà a comportarsi esattamente come loro. Quindi trascinerà i propri figli a messa, si incavolerà con loro e li rimprovererà per la loro disobbedienzza se non ci vogliono andare… e non si fermerà mai un momento a pensare al fatto che questo comportamento è stupido sia dal punto di vista di un ateo che da quello di un credente.

Il perché questa cosa si continui a propagare si comprende solo se la si guarda dal punto di vista memetico: la religione qui è semplicemente un meme, un virus che si innesta nei cervelli e li obbliga a certi schemi. La ritualità vuota dell’andare a messa a natale e Pasqua (e generalmente solo allora) è un gesto automatico. Come farsi il segno della croce di fronte ad un altarino messo per strada; una volta mia nonna scambiò un cesso pubblico per una chiesa e ci si fece il segno della croce… è tutto automatizzato, il cervello cosciente non entra in gioco. Io sono addirittura sicuro che se qualcuno di questi genitori dovesse leggere ciò che sto scrivendo la cosa gli scivolerà completamente addosso, perché parliamo di un automatismo inconscio, e gli automatismi inconsci resistono anche quando sono stati riconosciuti dalla coscienza. Dopotutto i loro genitori li trascinavano a vedere quello spettacolino palloso alle feste comandate, e quante grane piantavano se incontravano resistenza! I genitori per il bambino sono il principale punto di riferimento emotivo, se un genitore ritiene quella cosa così importante, allora nel bambino, che pure non comprenderà mai, esattamente come non la comprende il genitore, la ragione di quell’importanza, si inculca irreversibilmente l’idea che sia importantissima, fondamentale, e che si debba anche trasmettere ai figli l’idea di quella importanza.

Ma se tutto ciò si trasmette automaticamente come un virus, allora com’è iniziato?
Non è ovvio? E’ iniziato perché questo virus è stato ingegnerizzato da qualcuno con uno scopo ben preciso: creare droni di servizio.
La vuotezza della ritualità nelle chiese ha il fulcro sociale nella propria stupidità. Un professorone plurilaureato che ha letto migliaia di libri e ha studiato per decenni è costretto a stare lì a guardare un vecchio rincoglionito che biascica cazzate e a trattarlo come un’autorità, il tutto mentre si ripetono gesti e formule stereotipate senza alcuna funzione reale, sempre uguali, ad libitum, come il più scalcagnato operaio non specializzato. Tutto ciò è stupido, e per una persona intelligente essere costretto a fare lo stupido è umiliante. Pascal aveva colto il senso di tutto ciò, anche se ovviamente lui, essendo stato piegato per bene ad origami, lo riteneva una cosa positiva: lo scopo della ritualità vuota delle chiese è umiliare le persone, creare artificalmente un’uguaglianza dei cervelli, rigorosamente, ça va sans dire, al ribasso: tutti devono abbassarsi al livello del più stupido, tutti devono comportarsi da ritardati. Il rituale di umiliazione, con tutte le sue ripetizioni automatizzate, funge da anestetico per il cervello, per millenni è servito a costruire generazioni su generazioni di robot e per costringere i re a inginocchiarsi di fronte ai papi. La cosa è niente di più e niente di meno che un’allenamento alla servitù. COsa impara il bambino in quei 45-60 minuti? Non certo la dottrina della transustansiazione o del peccato originale o dell’Immacolata concezione… tanto per cominciare non gliene frega abbastanza da recepire simile teorie, poi se gliene fregasse abbastanza non le capirebbe, infine se fosse così geniale da capirle le rigetterebbe.

No, non imparerà nulla del genere. Imparerà però che a messa alle feste comandate si DEVE andarci; che si devono dire certe cose inc erti momenti, stare in piedi in altri momenti, stare seduti in altri, senza alcuna ragione specifica. E se non sai come comportarti, guarda come fanno gli altri e copia.

OBBEDIENZA e OMOLOGAZIONE. Questo impara il bambino a messa; a fare come gli viene detto e se non sa come fare ad omologarsi agli altri. Per lui la messa è un obbligo vuoto, un dovere senza significato alcuno.

E la verità è che effettivamente questa la funzione che deve ricoprire: obbligo vuoto, allenamento all’obbidienza pura e semplice.

Come diceva Orwell, se vuoi dimostrare di avere potere su qualcuno, devi fargli fare qualcosa che non gli piace, altrimenti non hai dimostrato il tuo potere: magari non fa ciò che dici perché glielo dici, ma perché gli piace. Ad andare a messa a farsi umiliare con rituali idioti bisogna esserci costretti, è una cosa che SI DEVE fare con RILUTTANZA. Non è il sentimento della fede il punto qui, è l’esatto contrario! Non è previsto che il bambino abbia piacere ad andarci, è proprio costringendolo quando non vuole che lo si esercita alla servitù. Il genitore, ben addestrato a quella forma di servitù quando era piccolo, sta solo eseguendo il programma: obbliga altri alla servitù. Non importa che l’ebreo diventi cristiano, importa che obbedisca ai preti; non importa che il cristiano abiuri, importa che giuri fedeltà all’imperatore; non importa fare del bambino un credente sincero una volta adulto, importa farne “un buon cristiano”, dove si deve leggere: “un buon servo”.
Per questo chiedersi perché quei bambini scalcianti vengon obbligati a stare un’ora a giocare a sacco pieno e sacco vuoto con un ottantenne è perdita di tempo. L’unico perché è che qualcuno ha installato sui loro genitori un software per fargli avere questo comportamento, e ora quel software, come tutti i virus che fanno il proprio lavoro, sta copiando se stesso su altri dispositivi.
E purtroppo, come molti virus e parassiti, sarà estirpato solo quando anche l’ultimo suo portatore sarà morto di vecchiaia.

Ossequi.



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