Risanare la Chiesa cattolica nell’era di Internet? E come si fa? Città del Vaticano non ha mai tollerato di essere sottoposta alle leggi umane, come se il senso di giustizia per crimini orrendi, contro l’umanità, commessi dal clero, non avesse senso di fronte all’abito talare. Questo ruolo di detentrice di un magistero e di custode di una verità indiscutibile non può più essere sostenibile. Non per vendetta di un numero immenso di vittime bensì per spirito di giustizia. Nessuno può più sentirsi così in alto da poter calpestare i diritti dell’uomo in quel modo.
Le informazioni, che giacevano occultate con cura in una gestione paternalistica del potere e in una prospettiva di una vittoria finale del bene sul male nell’al di là, ora sono accessibili a tutti e chi vuole semplicemente sapere, credente o ne, tiepido o fervido che sia, sente il diritto a una risposta. C’è una domanda di giustizia che cresce e non è banalmente anticlericale, dato che poggia con semplice chiarezza su princìpi etici che l’etica di Gesù di Nazareth ha rafforzato, introdotto, consolidato con l’esempio personale del protagonista dei vangeli. Quale scandalo allora se non ciò che è successo? Wojtyla sapeva dominare i massmedia eppure l’ondata di notizie scomode avrebbe travolto lui pure come lo stesso Ratzinger e qualunque Papa. La stessa domanda di giustizia riguarda l’Islam, la fede israelita e altre religioni, che non possono più nascondere i crimini commessi e tantomeno sottrarsi a un giudizio.
Non si può più gestire la verità e controllare le informazioni. Quei dieci milioni di vittime del Vaticano negli ultimi decenni pesano. Occorreranno risposte chiare, decise, una vera pulizia: e chi non lo capisce? Domande alle quali la Chiesa non ha risposto, riuscendo anzi a occultare le proteste più che poteva, andranno finalmente affrontate.
Al 21 febbraio 2013 il rapporto della fondazione statunitense Protect your children, in collaborazione con Vaticancrimes e Rete l’Abuso, il dato è quello: dieci milioni di vittime e i dati, proprio sull’Italia, sono ridotti per difetto.
Il blog di Francesco Zanardi (cliccare qui) dichiara le cose come stanno: elenca i problemi, i dati, i fatti. Risponderà la Chiesa? Farà chiarezza?
Bambini usati come topi da laboratorio, bambini rubati alle madri e rivenduti, bambini abusati torturati e addirittura uccisi, genocidio di intere nazioni come ad esempio il Canada. Leggendo questo rapporto sembrerebbe che la pedofilia nel clero sia il problema minore, in quanto imputabile ad una grave devianza della personalità, una “malattia” indubbiamente alimentata dalle gerarchie vaticane le quali si sono rese complici, proteggendo, nascondendo e difendendo i criminali pedofili. Il Cardinale Joseph Ratzinger, alias Benedetto XVI ha quasi totalmente gestito a livello mondiale dal 1981 (A capo della Congregazione per la Dottrina della Fede, ex Santa Inquisizione) l’insabbiamento e la gestione di questi crimini. Nel 2004 prima di essere eletto Papa la Corte distrettuale di Harris County (Texas) lo indagò e nel gennaio 2005 fu imputato per “ostruzione alla giustizia” e per sospetta copertura dei casi di abusi da parte di preti. Questa imputazione è ancora oggi in vigore, ma Ratzinger non può essere processato poiché è stata accolta dall’allora presidente Bush la sua formale richiesta di immunità in quanto “Capo di Stato in carica”. Tutti i crimini contenuti in questo rapporto sono stati commessi coscientemente e quello che è ancor più grave è che sono stati commessi a scopo di lucro, da preti e suore di tutto il mondo, non in anni remoti, ma negli ultimi decenni. Il rapporto presentato dalla fondazione statunitense PROTECT YOUR CHILDREM in collaborazione con VATICANCRIMES e RETE L’ABUSO è parziale e in difetto, tiene conto solo dei casi che i governi e le corti hanno riconosciuto, non tiene conto quindi delle cifre non riconosciute tra cui l’Italia per la quale presenteremo solo un dato tremendamente in difetto ma facilmente ipotizzabile, tenendo conto che i dati ufficiali in Italia contano più di 200 sacerdoti cattolici condannati in terzo grado, la cui stima di vittime prodotte si aggira intorno ad un centinaio per sacerdote. Di seguito quindi i dati ufficiali, suddivisi per crimine delle seguenti nazioni; Stati Uniti, Argentina, Australia, Austria, Belgio, Paesi Bassi, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Croazia, Cuba, Germania, Olanda, Hong Kong, Irlanda, parziale Italia, Malta, Messico, Nuova Zelanda, Filippine, Polonia, Ruanda, Spagna, UK, Vietnam.