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Bambini: coltivare la creatività. 1 parte

Da Psychomer
by Matteo Radavelli on giugno 4, 2012

Le esperienze creative fatte durante l’infanzia contribuiscono sensibilmente alla costruzione della personalità adulta, influenzando la scelta del lavoro e la vita famigliare. In termini più ampi, sono le basi della nostra società: sempre più dipendente dalla creatività del singolo nella corsa al progresso. L’errore principale commesso è quello di considerare la creatività come qualcosa di rarefatto, destinato a musicisti, pittori e registi, rendendo impossibile scovarla nella vita quotidiana.

Fortunatamente i bambini, non essendo così condizionati dagli standard sociali, sono capaci di esprimere la loro creatività attraverso qualsiasi gesto. Il compito dell’adulto è quello di facilitare e stimolare tale manifestazione, aumentando la valenza educativa ed adattiva delle esperienze fatte durante la crescita.

Cos’è la creatività

La creatività è un passo dopo la fantasia. Quest’ultima consiste nella capacità d’immaginare qualcosa, ma per diventare realtà necessita di essere organizzata. E’ qui che entra in gioco la creatività, rendendo concreta la fantasia. Joui l’ha definita come: ”l’attitudine a fare qualcosa di nuovo e utile”. In termini più ampi questa propensione non deve essere considerata come un’abilità separata applicabile a qualsiasi ambito o contesto, ma come una capacità di combinare conoscenze, informazioni e strumenti per dar vita a qualcosa di nuovo in uno specifico ambito di competenze, spesso definite “intelligenze”; come la musica, il linguaggio o la logica. Per realizzarsi è necessario che siano presenti contemporaneamente esperienza, immaginazione e passione. Queste non sono abilità innate, bensì suscettibili d’allenamento e miglioramento. E’ pertanto necessario che ciascuna figura educativa, insegnanti, genitori e nonni, sia orientata ad accompagnare il bambino in questo percorso di crescita, mostrandosi attenta ai suoi bisogni, alla sua realtà emotiva ed ai suoi sforzi espressivi.

Come coltivare la creatività

L’assunto fondamentale è:” il bambino non è un piccolo adulto”. In qualsiasi attività l’adulto ha in mente un prodotto finale ed ogni azione è attuata proprio nell’ottica di un conseguimento. Nel bambino questo non vale. Spesso capita che durante un’attività si fermi, si distragga o si metta a ripetere qualcosa di già fatto, non curandosi del risultato. Questo è un passaggio cruciale, non solo perché sta manifestando interesse per una particolare attività, ma sta anche cercando di perfezionare la propria abilità tramite la ripetizione. Tutto ciò gli permetterà di sviluppare l’esperienza e la passione sopracitate per un particolare ambito; pertanto l’adulto deve essere specchio per il bambino, agendo come facilitatore, come guida e dando inizio e senso alla creatività.

Continua..


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