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Bambini e web, gioie e dolori

Da Moineeversetti
Ieri  è stata la giornata dedicata alla sicurezza on line per i minori. Sono particolarmente interessata perché sull' argomento sono fragilissima. Da un lato mi piace che le mie bambine, nella giusta misura, utilizzino con naturalezza quello che il web mette a disposizione per loro. Dall' altra il terrore che in un momento di mia distrazione, salti fuori l' immagine oscena che le sconvolgerà per sempre la vita (???). Noi internet lo usiamo eccome... non è sempre così ma scene come da fotina qui sotto, per noi non sono così rare. Bambini e web, gioie e doloriSull' argomento però c'è poco da ridere. Un esempio di semplice quotidianità familiare. Ieri avevo seduta a fianco a me mia figlia e sull' i pad dalla mia home di FB, come prima immagine è apparsa una foto di un uomo evirato con tanto di dettagli... era rimasta aperta la mia pagina per una mia distrazione, lei non ha visto niente ma è stato un attimo. No ma... è necessario??? Pur condividendo il concetto di libertà di comunicazione, ma certi link che si trovano su Facebook, non sono un pò eccessivi? Foto di bimbi picchiati e con lividi, ieri un uomo evirato, animali squartati. Non che le mie bambine abbiano accesso a FB, ma so che ci sono tantissimi under 14,  e a prescindere, condividere tra persone che si sa già che non possono che deprecare certe realtà drammatiche di cronaca, cosa significa e a cosa serve. Tornando ai bimbi e internet, le mie bambine sono piccole. Navigano per cercare la canzone preferita su You Tube oppure per salvare le foto dei cavalli che adorano, io sempre ad un metro, fingendo disinvoltura ma in me il terrore che non incappino in qualcosa di "brutto" e poco decodificabile per la loro età. Dai dati che emergono dalla giornata sulla sicurezza on line per i minori salta fuori che il 26% dei bambini dichiarano di disporre di un profilo pubblico sui social network, il12% dei giovani aventi un’età compresa tra i 9 e i 16 anni dicono di essere stati infastiditi online e il 56% dei genitori non ne è a conoscenzaInoltre, un genitore su otto non presta particolare attenzione all’attività dei propri figli online e non ne media l’operato mentre circa il 56% ritiene necessario adottare una qualche misura di sicurezza. Parlando invece più propriamente di teen ager e non di bambini, Save the Children fa notare che un ragazzo su tre invia o riceve messaggi a sfondo sessuale, il 32% dà il suo numero di cellulare a qualcuno conosciuto online, il 27% si dà appuntamento di persona con qualcuno contattato in internet e il 17% ha rapporti intimi con persone contattate via web.Ecco, questi i dati copiati dal sito del tg di rai 1, frastornata torno ai miei doveri di mamma. Con l' obiettivo di essere molto meno leggera sull' argomento. 

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