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Quantità della navigazione e ruolo della scuolaLo studio prosegue con i dati sulla navigazione in termini di ore passati davanti al pc, più avanza l'età dei bambini e maggiore è il tempo che vi trascorrono. I navigatori più giovani sono danesi e svedesi, che iniziano a 7 anni. La casa (87%) è il luogo dove si utilizza principalmente e al secondo posto si colloca la scuola (67%). Ciò che segue evidenzia che alla scuola (ancora una volta) è affidato il compito favorire l'utilizzo adeguato e responsabile del mezzo, lo studio sottolinea infatti come gli insegnanti possono avere un ruolo fondamentale di sostegno, in particolare riguardo gli adolescenti più grandi e i bambini provenienti da famiglie di basso livello socioeconomico.
Essere se stessi onlineCirca la metà afferma di trovare più facile essere "se stessi" online, ma di avere difficoltà quando si trova in un ambiente "faccia a faccia". Sono per lo più ragazzi e bambini provenienti da famiglie di basso livello socioeconomico a descriversi in questo modo. I risultati evidenziano che un bambino su quattro comunica con estranei attraverso giochi, chat o mondi virtuali. Questo a significare che il 25 % dei bambini si espone ad un rischio evidente, e non si tratta certo di un dato confortante perchè è anche indicatore della solitudine dei bambini.
I social networkMoltissimi sono i giovani giovani partecipano a social network. Manco a dirlo il più utilizzato è Facebook. Tale attività aumenta con l'età. L'81% dei ragazzi di 15-16 anni ha un profilo in un social network, contro il 59% dei ragazzi di 9-16 anni e il 26% dei bambini di 9-10 anni. Quasi un quarto dei profili sono pubblici e sono più spesso le ragazze a mantenere privati i profili. La maggior parte dei ragazzi comunica con persone che conosce o con amici di amici. Anche qui è ravvisabile una situazione di consistente pericolo se pensiamo che una gran parte degli abusi avvengono nella cerchia delle conoscenze familiari. Ritenere sicuri i figli su internet perchè comunicano solo con le cerchia dei conoscenti è pericoloso quanto e se non di più, che stare in un ambiente del tutto sconosciuto.
I problemi collegati all'utilizzo di InternetPer quanto riguarda i due maggiori problemi collegati a Internet che interessano i bambini, gli esperti indicano l'uso eccessivo di Internet e l'accesso da parte dei giovani a contenuti non appropriati: il 12% del contenuto inappropriato è legato a messaggi di odio diretti contro gruppi specifici; il 10% è pro anoressia nervosa; il 7% incoraggia l'automutilazione; il 7% incoraggia l'assunzione di droghe e il 5% riguarda il suicidio. Lo Stato Membro dell'UE ad avere meno problemi con i contenuti non appropriati è la Francia con appena il 14% dei propri giovani coinvolti contro il 21% di tutti i giovani europei e il 43% dei giovani provenienti da Repubblica Ceca e Norvegia. I dati indicano che il 23% dei ragazzi di 11-16 anni che vanno incontro a esperienze negative hanno problemi di insonnia, difficoltà a scuola e trascurano gli amici. Gli esperti dicono che i bambini più colpiti da problemi online sono una piccola minoranza del 12%. Indirettamente lo studio fornisce elementi in base ai quali osservare con maggiore attenzione la fascia degli studenti della scuola Secondaria di Primo e Secondo grado. Più che al semplice disagio familiare, cui la scuola fa spesso riferimento, gli alunni andrebbero osservati anche durante le sedute nel laboratorio di informatica. Se ne ricaverebbero utili spunti di lavoro per approfondire la qualità del loro rapporto con internet tenedo conto semplice divieto nell'uso non è garanzia di evitamento del problema.
Conclusione
Se da un lato lo studio ci rassicura sulla reale quantità dei problemi che i bambini incontrano su Internet, da un lato parecchi numeri evidenziati inducono alla prudenza, ad una maggiore attenzione ed una vigilanza stretta del tipo "marcatura a uomo" e d'altronde il fatto che il 50% percento dei bambini preferisce usare internet nella propria camera è un dato che parla da solo. Ancora una volta è alla scuola che si affida la maggiore responsabilità di educare i bambini all'utilizzo responsabile. Per un bambino che nasce con il pc quasi a braccetto, non c'è miglior "fatto educativo" che il primo esempio della famiglia, esempio nel saper dosare e nell'alternare le dovute esperienze pratiche. Alla scuola poi il compito di innestare il contenuto educativo, certamente non sempre sufficiente a rimuovere percezioni quali "tanto c'è il monitor davanti non mi può accadere nulla".Articolo originale di Crescere Creativamente Puoi pubblicare i contenuti in maniera parziale e con link diretto al post. In nessun caso è consentito il link diretto al download dei materiali. Per completezza di informazione consulta i Credits o contatta l'autrice.
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