Care mamme vi voglio parlare di un tema caro a molte di noi: il rapporto tra bambini e tecnologia, includendo in questo termine telefonini, computer, tablet.
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Una volta i genitori “combattevano” con i figli per contrattare sulle ore da passare davanti alla TV. Ora invece la TV sembra quasi uno strumento vecchio, obsoleto e ci sono da stabilire, piuttosto, nuove regole sull’uso dei nuovi mass media.
Non vorrei addentrarmi qui sulla questione dell’utilizzo dei “social” da parte degli adolescenti, affrontando casi quali “ciberbullismo” o la solitudine che questi mezzi sociali portano con sé: si crede di essere in contatto con tutti, amici di tutti ed invece non ci si relaziona realmente con nessuno.
Piuttosto intendo qui accennarvi perché bisogna evitare l’uso troppo precoce di questi mezzi. Vorrei fare una premessa: non possiamo far crescere i nostri figli come alieni evitando loro di entrare in contatto con questa tecnologia. Non si può, la nostra vita oramai, in parte, si svolge su Whatsapp, Facebook, Instagram, ecc. Dobbiamo però riflettere che noi adulti abbiamo la capacità di “dividerci” tra mondo reale e tutte le sue relazioni e convenzioni sociali e mondo “virtuale” e tutto ciò che comporta. Per i bambini non è così, essi sono esseri vergini e stanno imparando lentamente e con tutti i loro tempi a conoscere il mondo che li circonda. Devono essere accompagnati ad imparare che prima c’è il mondo reale, di cui fanno parte anche quegli aggeggi che ogni tanto vedono in mano a mamma o papà, ma che se sono “cose da grandi” e che per ora devono riguardarli marginalmente. Prima di tutto, mi permetto di consigliarvi, cercate di farvi vedere il meno possibile davanti a tablet, cellulari, ecc.… siamo noi il primo e più importante esempio per i nostri bambini e se vogliamo dare una regola (no tablet o solo in certe occasioni) siamo noi i primi a doverla rispettare.
In linea di massima fino ai 3 anni il bambino conosce l’ambiente attraverso esperienze dirette sensoriali esperite attraverso i 5 sensi. La tecnologia, in questa conoscenza del mondo, non può entrare e non è salutare che vi entri: solo attraverso concrete esperienze sensoriali i bambini possono conoscere serenamente e con i loro tempi e modi il mondo che li circonda e così sviluppare al meglio le loro risorse neuronali.
Anche da più grandi i bambini necessitano più di esperienze concrete che mediate da uno schermo: durante la fase della scuola dell’infanzia i bambini vengono in contatto con le prime competenze relazioni e sociali, iniziano a giocare con gli altri, a cercarsi tra loro. In questi anni è meglio evitare di piazzarli davanti a schermi che negano la possibilità di fare esperienze. Anche quando andate al ristorante, evitate quelle situazione con i genitori che mangiano e il bambino piazzato davanti al tablet, anestetizzato per non disturbare. Un bambino DEVE imparare anche a stare a tavola tranquillo, DEVE imparare a mangiare al ristorante in mezzo ad altri, DEVE imparare a mangiare quello che c’è. Costa fatica, a volte siamo stanchi e preferiremmo stare un po’ tranquilli almeno a cena. Lo so. Ma anche questi momenti sono momenti educativi e il bambino, se non impara con voi genitori queste abilità sociali di base, poi a scuola farà fatica a stare seduto in un banco ad apprendere!
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Con i bambini più grandi, diciamo età della scuola primaria, possiamo dare delle regole per l’utilizzo dei mezzi. Non abbandoniamoli nemmeno ora davanti agli schermi, cerchiamo di capirli insieme, di farne un uso creativo e positivo ma diamo delle regole di utilizzo e cerchiamo di vigilare sempre per evitare le insidie che internet può nascondere. Un altro aspetto importantissimo, che già purtroppo negli ultimi anni si sta rivelando sempre più, è l’impatto negativo che un ripetuto tempo passato davanti agli schermi ha sulle capacità cognitive dei nostri bambini. Io sono insegnante e non sapete quanti bambini con difficoltà di apprendimento ci sono nelle nostre scuole. Sempre più. È scientificamente dimostrato che i rinforzi neurologici continui che offre la tecnologia colpiscono fortemente la capacità di concentrazione dei bambini. Puntiamo piuttosto a far crescere i nostri bambini sviluppando creatività, attenzione, calma e perché no… originalità!
Dott.ssa Elena Carradori
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