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Bamboccioni e bamboccini.

Creato il 01 settembre 2012 da Enricobo2

Mi sembra di sentirvi. Come farà il mondo ad andare avanti con una gioventù di questo tipo (a parte che già lo diceva Plinio il vecchio, appunto, un paio di millenni fa e il mondo è andato avanti lo stesso). Viziati, nullafacenti, quando non mammoni, ignorantissimi e incolti, tutto il giorno attaccati a feisbuc e al telefonino. Siete proprio dei vecchiacci biliosi. Perché ce ne saranno pure tanti come dite voi, ma anche tanti normali come quelli di una volta (e ci siamo di nuovo, noi anziani siamo fatti così). E poi ce ne sono anche di quelli, come potremmo dire, un po’ speciali. Ve ne voglio presentare uno. E’ Emanuele, il figlio di una amica, che si diverte come tutti i bambini della sua età a giocare con la palla o con il computer indifferentemente, ma ti  ringrazia quando gli offri qualche cosa o se gli fai i complimenti. Poi ha una passione particolare, suona l’arpa celtica, strumento mica tanto facile, anzi direi piuttosto impegnativo. Se gli chiedi se gli va di farti sentire qualche cosa, ti risponde: “Con piacere, preferisci Vivaldi o qualche cosa del ‘600?”. Il fatto è che ha soltanto 8 anni e quando si issa sul seggiolino e prende tra le mani lo strumento che sembra più grande di lui, ti intenerisce vederlo con quelle ditine che tendono con forza le corde e si muovono veloci nell’arpeggio più ardito, Ma non ti fanno male i polpastrelli con le corde così dure? No, e ti lancia un sorrisetto arguto, ormai ho i calli. Attacca una caccia medioevale e accetta l’applauso con la consapevolezza consumata dell’artista conscio delle sue qualità. Poi quando ha finito, si mangia una fetta di tiramisù della mamma (molto buono tra l’altro, ma questo non c’entra) e ti racconta che alla fine dell’anno andrà a fare un concerto con altri ragazzi a Barcellona. Però non ha ancora deciso se farà il musicista da grande, anche se suonerà sempre perché è troppo bello; è ancora incerto tra lo scienziato e l’astronauta, come molti altri ragazzini della sua età, vedremo. Ve l’ho detto un bambino del tutto normale, anche se un po’ speciale. Ascoltatelo comunque in questa marcia seicentesca, poi mi direte.

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