Ingredienti: per 4 persone
3 banane
3 savoiardi
3 amaretti
uvetta g 70
burro g 50
zucchero g 40
cannella
rum
2 albumi
zucchero a velo
succo di limoneLa decorazione trasforma questo semplice dessert in un piatto da grande occasione. Chi non sa usare con sufficiente bravura il sac-à-poche disporrà la meringa a fiocchetti.
Preparazione: 20’
- Mettete l'uvetta a rinvenire in mezzo bicchiere di rum.
- Tagliate le banane a fette non troppo sottili.
- Fate spumeggiare il burro in una padella e saltatevi le banane, quindi cospargetele con lo zucchero semolato e profumatele con un pizzico di cannella.
- Spezzettate i savoiardi e gli amaretti e mescolateli alle banane; unite anche l'uvetta con un po' della sua marinata.
- Montate in neve ben ferma i 2 albumi con una cucchiaiata di zucchero a velo e qualche goccia di succo di limone.
- Suddividete la frutta e i biscotti fra quattro piattini o coppette da porzione che vadano al forno e guarnitele con un reticolato o con dei ciuffetti di albume montato.
- Passate sotto il grill a gratinare per circa 5 minuti, poi servite.
Quanto nutre una porzione: 289 calorie.
Vino consigliato: Moscato di Noto.
Questo vino dovrebbe corrispondere al "Pollio" (nome preso da Pollio Argivo regnante in tempi lontanissimi a Siracusa) cioè quel vino dolce che Plinio elogiava per le sue caratteristiche organolettiche. Ancora oggi il Moscato di Noto si produce in alcuni comuni della provincia di Siracusa ma non va confuso con il Moscato di Siracusa la cui zona di produzione è situata più a nord. Si produce nelle versioni Naturale, Spumante e Liquoroso.
Il Moscato di Noto DOC è un profumatissimo vino da dessert, di colore giallo paglierino intenso, vinificato nelle versioni naturale e liquoroso. Ha un aroma di moscato delicato con sentori di frutta matura. Dal sapore dolce ed equilibrato, ha un retrogusto con note di frutta candita. Ideale come aperitivo, va servito in calici di media capacità a tulipano a 8°C e in flûte a 6-8°C.
Il Moscato di Noto si produce nella Sicilia orientale, nei comuni di Noto, Rosolini, Pachino e Avola, in provincia di Siracusa. E’ ottenuto con le uve di Moscato bianco, localmente denominato Moscato giallo o Moscatella, e, in base al disciplinare, può essere naturale, spumante e liquoroso.
Il riconoscimento della Doc risale al 1974 (GU n. 199/74) e il Moscato di Noto, insieme e quello di Siracusa e all’Eloro rosso, rientra nel Consorzio tutela vini del Siracusano.
Dopo il picco produttivo del 1993, quando ha superato i 1.100 ettolitri, il Moscato di Noto ha registrato un drastico calo dei volumi. Nel 1999 in particolare si è tenuto sotto i 200 ettolitri.
Il Moscato di Noto Naturale si degusta come aperitivo, mentre il Moscato di Noto Spumante si abbina a dolci da forno.
Vanno serviti rispettivamente in calici di media capacità a tulipano a 8°C e in flûte a 6-8°C. La versione Liquoroso è da meditazione, ma si accompagna perfettamente a formaggi erborinati e a dolci tipici siciliani.
Si consiglia di servirlo in bicchieri di piccola capacità a una temperatura di 12-14 °C.
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