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Banche americane,i costi per glia assets tossici sono...

Creato il 06 novembre 2010 da Lamiaeconomia
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JPMorgan Chase, Bank of America, ed altre quattro banche degli Stati Uniti potrebbero essere costrette a fronteggiare ingenti costi per procedere al riacquisto dei prestiti immobiliari “tossici”. Secondo una stima resa nota ieri da Standard & Poor’s, il “conto” per gli istituti di credito americani potrebbe arrivare a toccare i 43 miliardi di dollari, di qui al 2012 (31 miliardi in più rispetto a quanto già accantonato a tale scopo). Le altre banche prese in considerazione dalle agenzie di rating sono Wells Fargo, Citigroup, PNC Financial Services e US Bancorp, ha specificato Vandana Sharma, analista di S&P che ha curato il rapporto.
Si tratterebbe di un colpo non indifferente, qualora le cifre fossero confermate, per un sistema bancario che ancora si lecca le ferite dopo la peggiore crisi dai tempi della Grande Depressione. Agenzie come Fannie Mae e Freddie Mac stanno in effetti già mettendo pressione alle banche affinché onorino gli impegni presi nel riacquisto dei mutui erogati senza aver fornito sufficienti informazioni in particolare in relazione ai rischi connessi. E che per questo sono considerati asset “tossici” di cui l’industria bancaria deve farsi direttamente carico, proprio attraverso una massiccia operazione di buy-back.
A bussare alla porta degli istituti di credito, inoltre, ci sono anche colossi del risparmio gestito come BlackRock e Pimco, e addirittura la Federal Reserve di New York, che minacciano di chiedere maxi-risarcimenti. Secondo gli analisti della società di ricerca Compass Point Research and Trading, proprio per questa ragione i costi potrebbero lievitare fino a a 179,2 miliardi di dollari.

Dott Fabio Troglia
[email protected]
www.lamiaeconomia.com

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