I giudici indagano sui rapporti tra banche e boss, alcune indagini hanno svelato la facvilità con cui sono stasti concessi dei mutui a dei personaggi che fanno parte della criminalità organizzata.
“Se ne fottono del tuo 740….se finisce che ti vogliono erogare per quel bar”, questo è quanto emerge da un’intercettazione telefonica tra il boss Giulio Lampada ed un politico calabrese, il Lampada, considerato il re delle slot machine è stato arrestato a dicembre dalla DIA e dalle indagini in corso risulta che la sola Unicredit gli ha concesso un mutuo di 300 mila euro.
Ma non è un caso isolato, i giudici stanno indagando anche su dei prestiti che una filiale del Banco di Novara ha erogato alla moglie di Francesco Bonanno, membro di una banda specializzata in rapine a banche e ai portavalori.
E’ grottesco sapere che la moglie di una persona accusata di rapinare le banche ottine un mutuo da un istituto di credito.
Impiegati di banca corrotti, mazzette e le risorse di cui dispongono i boss sono gli elementi che secondo i giudici portano alcune banche ad avere un occhio di riguardo per queste persone.