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Band alessandrine: The Pub 73

Creato il 20 settembre 2011 da Lapulceonline

the pub 73_bandHanno esattamente vent’anni ma a giudicare dal sound sembrano un trio di veterani del punk sopravvissuto per miracolo alla primavera londinese del 1977. Già, perché i “The Pub 73” – per
quanto abbiano mosso i primi passi eseguendo cover di macchine da soldi più pop che punk come Sum 41, Blink 182 e Green Daysono ora decisamente più inclini a sonorità grezze ed essenziali, provocatorie, sonorità mezze nude, quasi oltraggiose nella loro fulminante semplicità.
Ed è proprio questa serie di elementi “sordidi”che li apparenta di più al punk della prima ora piuttosto che al cosiddetto “punk-pop-rock” dei giorni nostri: di pop soprattutto (eccezion fatta per qualche piccolo rivolo melodico) non c’è un bel niente. A trionfare è quel nichilismo in salsa britannica (ma anche a stelle e strisce) di fi ne anni ‘70 del punk più ortodosso e sfacciato, in bianco e nero, fatto di chitarre con le corde arrugginite, “drummings” martellanti e linee vocali sguinzagliate come cani rabbiosi. E il bello è che i “The Pub” lo fanno senza avvalersi di stratagemmi come creste, borchie o uniformi del genere. In attesa del loro primo EP, “She’s a problem”, che uscirà nei primi mesi del 2012, fatevi un giro sul moribondo “MySpace” e ascoltatevi “Never want to feeling” e “Disaster’s Man”- colonne sonore ideali per eventuali
risse al pub (appunto) o vandalismo da strada.
L’embrione della band prende forma all’inizio del 2010 sotto le spoglie di un insolito duo chitarra/ voce e basso, composto rispettivamente da Giulio Legnaro e Angelo Montefinese. Poco dopo, passato come già descritto un periodo cover poco edifi cante per i membri
stessi, subentra finalmente il batterista Roberto Cassano. E la frittata è fatta: via i pezzi degli altri e largo alla composizione originale di brani propri, in inglese, e chissenefrega se ai concerti
o alle assemblee scolastiche il pubblico non conosce le canzoni. Le idee ci sono e quindi perché non raccontare con parole proprie i supplizi della scuola, dell’amore e della frustrante quotidianità dei giovanissimi degli anni 2000? Un tocco di chitarre imbestialite, metronomo a mille, tanta ironia, eliminazione di ogni fronzolo pop e via, ecco che- ancora una volta, per quanto assurda possa sembrare detta così- un altro capitolo di punk alessandrino viene scritto. Durerà? Essendo una band composta da amici dalle vedute musicali più che compatibili tra di loro, è molto probabile che sì, l’avventura continui. Del resto il tempo è dalla loro parte, altro che veterani del ‘77.


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