Il countdown segna 00 00 00 ma il razzo non è partito. Misura Internet ha di nuovo fatto flop. Annunciato ad agosto, promesso per ottobre, rinviato ai primi di novembre, ritardato di altri dodici giorni, lo strumento per verificare la reale ampiezza di banda fornita dai gestori di connessioni Adsl non c'è. Manca anche uno straccio di comunicazione su cosa sia accaduto e stia accadendo. Paradossale, se si pensa che l'iniziativa è dell' Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
Occasione mancata o - speriamo - solo ulteriormente ritardata? Misura Internet è uno strumento straordinario - unico al mondo - che permetterà di "verificare di persona la qualità della propria linea, confrontandola con quella promessa dall'operatore al momento della stipula del contratto".
Significa che chi paga una connessione Adsl da 20 Mb/s e scopre che la fornitura si discosta da quella assicurata, può rescindere il contratto senza pagare alcuna penale e passare ad altro gestore. E' ovvio che sarà interesse dei provider adeguare e migliorare l'offerta, per non perdere clienti.
Si, perché il test fatto con Misura Internet avrà valore legale, ed è questa la grande rilevanza del tool Ne.Me.Sys che sarà messo a disposizione dall'Authority in collaborazione con la Fondazione Ugo Bordoni (FUB).
Il disservizio è un pessimo biglietto da visita per l' Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, la cui immagine è già fortemente incrinata dopo l'inchiesta di del 14 novembre scorso.
Secondo indiscrezioni, il mancato avvio di Misura Internet non sarebbe determinato da AgCom, bensì da uno dei gestori di connettività Adsl, che non avrebbe ancora adeguato la sua rete al software predisposto dall'Autorità.