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Banditi a Milano

Creato il 24 dicembre 2010 da Robydick
Banditi a Milano1968, Carlo Lizzani.
Esordio col botto per il Poliziottesco tra le mie recensioni, subito un mio Cult. Questo è tra i primissimi film del genere, di grande successo e clamore. Racconta una vicenda vera, quella della Banda Cavallero, e lo fa quando è ancora calda, solo un anno dopo la tragica rapina al Banco di Napoli in largo Zandonai a Milano.
All'inizio è docu-fiction. Attraverso una video-intervista al commissario Basevi (Tomas Milian) ci viene illustrata tutta la malavita milanese di quegli anni, tutta di stampo meneghino con pure i primi arrivi dalla mafia del sud. C'è di tutto: racket, sfruttamento della prostituzione, bische clandestine, rapimenti. Viene intervistato anche un rapinatore d'altri tempi, ormai scarcerato, che c'informa che "i banditi di una volta non sparavano mai".
Ora invece si spara, e molto. Milano è da tempo bersaglio di rapinatori di banche, gente che viene da fuori. Alle 15, orario di apertura pomeridiano, tutte le pattuglie della polizia sono in allarme, sempre. Il 25 settembre 1967 sarà il giorno della citata rapina, qualcosa andrà storto e la loro fiat 1100 subito individuata sarà protagonista di un inseguimento per il centro della città che lascerà una scia di morti e feriti.
Bestia che film! E con che attori pure! Pietro Cavallero (il solito immenso Gian Maria Volonté) è un capobanda particolare. Il suo gruppo, di 3 a cui si aggiungerà un 17enne solo per quella rapina, è composto da gente di estrema sinistra stufa e disillusa, lui in particolare è colto e motivato, si fa vanto di ciò, mandò persino un comunicato ai giornali poco tempo prima con cui avvisava, in breve, di non frapporre troppe difficoltà per evitare carneficine. Una rivoluzione a suon di rapine in banca, senza sbocchi e lo sa, e quando lo arresteranno si sentono certe risposte che darà ai giornalisti... rischiarono il linciaggio, sia al termine della rapina che dopo l'arresto. Altri attori: Don Backy (complice di Pietro e compagno di una fuga folle), Piero Mazzarella (invalido che aiuterà la cattura ma morirà per infarto poi), Carla Gavrina (farà una telefonata da Lugano che non vi dico), Agostina Belli (ostaggio dopo una rapina), Ray Lovelock (allora giovanissimo, il 17enne della rapina).
Vertiginoso, montaggio sbalorditivo, non esagero. Ho sempre preso sottogamba questo genere, mi devo ricredere e fare penitenza, film d'azione e tensione esemplare e mi spiace dirlo, cari ammerica', ma ha ragione Tarantino ad usarli, questi film, come una Bibbia. Me ne vedrò parecchi, se non vi piacciono rassegnatevi e passate oltre cari amici, a me questo film m'ha accelerato il sangue nelle vene.
E' brutto concludere malinconicamente, ma dopo aver scoperto che eravamo Maestri nell'horror e nel thriller con la rassegna di Mario Bava e con quella in corso di Lucio Fulci (che promette benissimo!), scoprire ora che con Carlo Lizzani e presto anche altri, Di Leo, Castellari, Lenzi, ecc..., eravamo maestri anche nel poliziesco d'azione, nel gangsteristico, chiamateli come volete non è questione di etichette basta capirsi, mi ha messo addosso una tristezza... forza registi italiani, so che ce ne sono, nascosti da qualche parte: emergete, studiatevi i Maestri che siamo affamati di questi film!!

Banditi a Milano

skyline di Milano, sullo sfondo il Pirellone


Banditi a Milano

il commissario


Banditi a Milano

un grave episodio di cronaca che viene riportato, una donna obbligata a prostituirsi,  si rifiuterà e verrà bruciata


Banditi a Milano

dispiego di mezzi. ho visto certe macchine... una coupè Alfa che mi era sconosciuta, pezzo introvabile oggi, e una Fiat Dino rossa da paura!


Banditi a Milano

leggeva, con una ricca biblioteca, il "buon" Cavallero


Banditi a Milano

qui m'è scappata una lacrimuccia. da bambino mio padre mi portava davanti Castello Sforzesco a Milano, dove partivano i pulmann per la linea Milano-Torino, andavo dai miei parenti. Quello è il pulmann che porta i rapinatori a Milano.


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