lo trovate su Emma Books
BANG BANG, TUTTA COLPA DI UN GATTO ROSSO di Viviana Giorgi Genere:commedia romantica Edizioni EMMA BOOKS, collana LOVE € 4,99 Dalla quarta di copertina:
Sì, è stata tutta colpa di un gatto rosso. Il mio. La bestia scappa dalla finestra a mezzanotte, e io mi butto in strada per recuperarlo, sexy come un sacco di patate, e incontro... l' uomo dei miei sogni, una specie di Marlboro Man che smonta non da cavallo, ma da una fiammante BMW. In altre parole, il mio nuovo vicino di casa. Lui mi fissa perplesso e incuriosito e il colpo mi arriva subito, preciso, bang bang, dritto al cuore, come nella vecchia canzone dell'Equipe '84. Nick, si chiama Nick. Io Nora. Non può essere un caso, mi dico, e mi butto in questa storia, a testa bassa, senza sospettare in che pasticci mi ficcherò. Perché è ovvio che nella nostra storia si infilino altre persone, e tutte con qualcosa da dire o fare. Viola, un'adorabile bimba di otto mesi; Tommaso, il prof, egocentrico, bastardo seduttore cui l'ho giurata; un'orda di adorabili femmine folli che altro non sono che le mie amiche del cuore; Camilla, la disinibita, e un piccolo esercito di suocere, madri, padri, tate e… una nonna diabolica. E, come se non bastasse, c'è un romanzo rosa che aspetta di essere tradotto, uno strano borgo in piena Milano dove la gente sembra diversa e un po' pazza e, ahimé, c'è anche lei, Gabrielle, la stronza. Senza contare il gatto rosso.
Fra noi è stato come dice lui: tutto e subito. Appassionato, assoluto, prepotente. Intenso. Siamo precipitati uno nella vita dell’altra come due particelle subatomiche sparate da un acceleratore di protoni. Non abbiamo avuto scelta, non abbiamo potuto evitarci. La natura, o forse il caso, o forse una sconosciuta forza elettromagnetica, ha scelto per noi. Non siamo amici. Non siamo fidanzati. Non siamo amanti. Non siamo niente se non vicini di casa. Eppure…
Vivienne intervista Viviana. Oddio, ma che confusione è mai questa?!
Vivienne: devo confessarti, mia cara, che non ho mai intervistato me
Amy Adams, NORA
stessa...
Viviana: ma dai, cosa ci vorrà mai? In fondo tu dovresti essere la persona che mi conosce meglio, no?
Vivienne: oh...non direi proprio. Comunque, vogliamo essere professionali, per una volta? Viviana:ok, spara. Vivienne: ma questo gatto rosso... Viviana: è il gatto dei miei sogni. Ed è quello che fa incontrare i miei due protagonisti, Nick e Nora, che si chiamano come i protagonisti di The Thin Man, di Dashell Hammett. Red, il gatto, è una bestia anarchica, dispettosa e sessodipendente. E' il colpevole, insomma. Vivienne: e io che pensavo che il colpevole fosse il maggiordomo! Viviana: non divagare, please. Vivienne: ok. Tu definisci questa storia una commedia romantica... Viviana: sì, perchè l'ho pensata come un film. E io adoro le commedie romantiche, dovresti saperlo. Forse, per spiegare meglio il genere, potrei aggiungere che è un po' chick lit e un po' romance. Con una spruzzatina di fiaba. Un contemporaneo con molto amore, quel tanto di piccante che nell' amore tra due adulti consenzienti di solito c'è, molti pasticci, moltissimi pasticcini, degli ex, delle amiche adorabili, delle mamme e delle tate, un prof seduttore e una bambina di otto mesi, Viola. Per una volta ad essere genitore single non è una donna, ma un uomo. Ah, c'è anche un leit motiv, il sempre fantastico Bang Bang, nella versione di Maurizio Vandelli, la voce dell' Equipe '84. Vivienne: mi fai venire il mal di testa, Viviana. Sai cosa ti dico, non ci ho capito niente! Viviana: meglio, così lo compri e te lo leggi. Costa poco, in fondo, meno di 5 euro, ed è un romanzo corposo, divertente, che ti farà sorridere... Vivienne: ma è un ebook! Viviana: e allora? Come sei aracaica, vecchia mia. L'ebook è il presente e il futuro, e poi non si abbattono neppure gli alberi per fare un libro. E sappi che, per leggere un ebook, non c'è bisogno neppure di un lettore speciale, basta il computer. Ma se fossi in te, un e-reader me lo comprerei...E' semplicemente fantastico! La casa editrice che mi pubblica (e che ringrazio), la Emma Books -femminile digitale si legge sul logo - è dedicata alla letteratura femminile, e ci puoi trovare tanti generi, tante autrici fantastiche, e tutto con un click, come si dice. Vai a vedere il loro sito. E poi, hai visto che bella copertina che mi hanno fatto?
Dylan McDermott, NICK
Vivienne: sì, la cover è molto bella, accattivante. Ma dimmi, dove si svolge la vicenda? Viviana:a Milano principalmente, la mia città, ai nostri giorni. La storia ha inizio ne il borgo, la piccola strada privata dove vivono in miei protagonisti. Beati loro! E' una stradina da favola. Vivienne: ma scusa, non avevi già pubblicato qualcosa qui su Biblioteca Romantica, di questo gatto rosso? Viviana: sì, una sorta di incipit. Ma di quella parte è rimasto ben poco. La storia è andata avanti da sola, e molti altri personaggi sono entrati in gioco. Vedrai!
Vivienne: ma tu,Viviana, non sei anche Georgette Grig, quella che scrive romance storici? Viviana: yes, e questo ti dice lo stato della mia confusione mentale. Sì, Georgette Grig sono io, aka Viviana, aka Vivienne. Vivienne: hai mai pensato di entrare in terapia? Viviana: spiritosa! Vivienne: è vero che hai realizzato un book trailer per Bang Bang? Viviana: sì, se guardi più sotto lo trovi. Book trailer forse è una -due per la verità - parola grossa. E' mooolto amatoriale e l' ho fatto io stessa per divertimento, per cui tengo a sottolineare che Emma Books non ha alcuna colpa a riguardo. Se gli darai un'occhiata, capirai chi avevo in mente quando pensavo ai protagonisti. Be', si punta sempre al massimo con la fantasia, no?
RED
Vivienne: essì! Se io fossi Nora avrei un certo imbarazzo a scegliere tra il Prof e Nick. Viviana:Nick, sempre Nick. Il Prof è un bastardo. Vivienne: scommetto che hai in mente un seguito... Viviana: come mi conosci bene, Vivienne! Sì, ma è troppo presto per parlarne. Vivienne: senti, se hai ancora qualcosa da dire, dillo e sii breve, che ci siamo dilungate fin troppo. Viviana: ok, sarò velocissima e schematica. Dunque...
1) Ho aperto un gruppo FaceBook dedicato a Bang Bang. Venitemi a trovare, qui. E se volete seguirmi su twitter...qui. 2) Chi commenterà questo post parteciperà al give away di Biblioteca Romantica (due copie in ballo) e correrà quindi il rischio di vincere una copia del romanzo. 3) Per visitare il sito di Emma Books, andate qui. La pagina del gatto rosso, la trovate invece qui.4) Bang Bang, tutta colpa di un gatto rosso, si potrà acquistare da domani 23 febbraio 2012 presso book republic e presso i più noti e-book sellers on line.
5) Cliccate 'mi piace' anche sulla pagina Facebook di Emma Books e seguite Emma Books su Twitter: sarete informati giorno dopo giorno sulle moltissime novità in uscita. 6)Per chi ha ancora paura degli ebooks, ecco una piccola guida per sciogliere ogni dubbio, dal sito di Emma Books, qui.
IL BOOKTRAILER REALIZZATO DALL'AUTRICE
Come si incontrano Nick e Nora? Leggete qui, per saperlo. Questo brano è tratto dal primo capitolo del romanzo. Le amiche di Nora, le femmine folli, se ne sono finalmente andate e Nora sta preparandosi per andare a letto. Quando...
Se ne sono andate, Dio sia ringraziato. Anelo a un giusto sonno e comincio a prepararmi per la notte. Sono già in camicia – quella con gli orsetti rosa che mi piace tanto - quando mi accorgo che Red, la bestiaccia rossa, è sparito. Cosa ho fatto di male per meritarmi anche questo, dopo una serata intera con le femmine? Da qualche giorno le gatte sono di nuovo in calore, gli ormoni sono volati alle stelle e Red sembra particolarmente incline a darsi da fare. Miao un cavolo, gli dico di solito quando mi guarda con quell’aria da latin lover insoddisfatto. Non che voglia tenerlo a stecchetto…Voglio solo evitare problemi con i padroni delle gatte. Per questo lo tengo in clausura, e cerco pure di fregarlo rifilandogli le pastiglie smorza-entusiasmo, per così dire, che mi ha consigliato la veterinaria insieme a una bella lezioncina su come sarebbe meglio scioglierle nel caffè di alcuni signori di sua conoscenza. Ben detto, dottoressa. Le pastiglie, se siete preoccupati per la mascolinità di Red, si sono rivelate un bidone. La bestiaccia è sempre più agguerrita! Così, tra il quinto e il sesto giorno, dicevo, verso mezzanotte, dopo che le femmine folli hanno lasciato il campo libero, il malandrino riesce a farmela sotto il naso, scappa saltando dalla finestra del mio studio direttamente in strada e, con un paio di balzi ovviamente felini, prima si inerpica sul muro che delimita il lato sud della nostra stradina, poi raggiunge il davanzale della finestra al primo piano del n.15 e da lì l’adiacente balconcino. Parlo, naturalmente, del balconcino del misterioso dottor Corsi. Quello dal naso abnorme.
Maledizione! Miciomiciomicio… Lo fisso attonita dalla finestra del mio studio. Micio del cavolo. Esco di casa, in ciabatte (ebbene sì, di peluche, e a forma di Pippo: se ripenso a chi me le ha regalate…), camicia da notte e vecchio impermeabile tipo tenente Colombo addosso. Ma più conciato di quello del tenente Colombo, anche se meno sporco. I miei capelli castani sono arruffati e neppure freschi di shampoo. In mano tengo con dignità… un’acciuga. Una dannata acciuga. L’acciuga è fresca, argentea e puzza da far schifo. Anche la mia mano destra puzza ormai da far schifo.
Miciomiciomicio… Il maledetto felino fa la gobba, si strofina sulle persiane chiuse, lancia un urlo infernale e, con un gran balzo, salta di finestra in finestra mentre io, impotente, sto lì a fissarlo schizzare i suoi odori schifosi nella notte.
Con l’acciuga in mano. Con le ciabatte di peluche a forma di Pippo e il vecchio impermeabile tipo tenente Colombo, ma più brutto. Fanculo, auguro alla bestia, e faccio per girarmi e attraversare quei cinque metri di strada che mi riportano a casa. Ma non posso, rimango come fulminata, immobile come una statua, basita, incredula a fissare ciò che dopo giorni di attesa sta avvenendo. Il cancello automatico si apre e una station wagon che non ho mai visto prima si avvicina. E parcheggia, dopo aver atteso cortesemente che io e l’acciuga ci leviamo dai piedi. Rimango lì come un’idiota mentre il dottor Corsi esce dalla macchina. E vorrei morire. Oh yes. Prima di morire vorrei scappare. Ma non posso.
Lui scende e mi guarda, appoggiato al tettuccio della macchina. Dalla sua espressione non capisco se abbia paura di me, se io gli faccia pena o se solo gli scappi da ridere.
Raddrizzo le spalle e, con aria affabile, dico: «Buonasera». «Buonasera a lei.» Poi lui guarda l’acciuga che ancora tengo in mano. È serissimo.
«Quello» dice indicando il pesce con un cenno del capo, «è per me?» Anch’io guardo il pesce, come fosse del tutto naturale andare in giro di notte con un’acciuga in mano. E le ciabatte di Pippo e l’impermeabile del tenente Colombo.
«No, è per il mio gatto. È scappato.» La voce mi esce un po’ stridula, tanto per completare il quadretto. Lui accenna un sorriso, perplesso. Poi mi guarda dall’alto in basso e dal basso in alto, non per alterigia, non per concupirmi, neppure perché affetto da qualche terribile malattia neurologica. Mi guarda dall’alto in basso e ritorno perché è incredulo. Pensa probabilmente che io sia una visione dovuta all’alcol o alla stanchezza o all’erba o a un fenomeno paranormale. In effetti, mi sento un fenomeno paranormale. Mentre al livello strada tra il dottor Corsi e la sottoscritta si svolge questa peculiare scenetta, Red, quasi fosse in un palco di teatro, con curiosità si sporge dal balcone per osservarci meglio. Bestiaccia.
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