Per diversi giorni mi sono chiesto se pubblicare questo pezzo oppure no anche sul mio diario. L’ho inviato ad un’amica che nel suo blog parla di letteratura legata ai viaggi e alla quale avevo promesso che avrei parlato di Bangkok capitale mondiale del libro 2013. E, almeno il punto di partenza è proprio quello. Il racconto che segue è quindi pubblicato in doppio, qui e su “Che Libro Mi Porto" della blogger e giornalista Mariangela Trafficante che ringrazio per avermi incoraggiato a scrivere.
Nel 2013, Bangkok è stata designata dall’UNESCO Capitale Mondiale del Libro con il tema “Leggere per la vita” – Bangkok World Book Capital City 2013: “Bangkok, Read for Life” era ben evidente nella nota con la quale l’UNESCO conferiva alla capitale tailandese il riconoscimento ed è riportata anche sul sito ufficiale della manifestazione che ha coinvolto diverse associazioni tailandesi. Era aprile, e come ogni anno le scuole erano chiuse per la pausa estiva. Alla conferenza stampa con la quale venne dato il via agli eventi c’erano molti studenti e pochi professori. Il traguardo annunciato era di portare il numero medio di libri letto dagli abitanti della capitale da 5 a 10, possibilmente anche 15. Della capitale però, perché la situazione nel resto del paese è drammaticamente ben diversa. E non solo in tema di libri.
Logo ufficiale della manifestazione del 2013
Progettate librerie pubbliche, inaugurati nuovi negozi, pubblicati nuovi testi appositamente tradotti per l’occasione. Ovviamente Bangkok non poteva non esprimersi al meglio creando ovunque mercatini del libro. Tanti a curiosare, pochi gli acquirenti. Spenti i riflettori degli eventi, tutto è tornato come prima e in pochi si ricordano degli obiettivi che si erano prefissati di raggiungere.
Un anno dopo, 22 maggio 2014, una data destinata ad entrare nei libri di storia di questo paese: un nuovo Colpo di Stato, l’ennesimo - 12, 18, 24 a seconda delle fonti. Ed ecco che la lettura assume un nuovo significato. Una protesta silenziosa e pacifica. Un modo controcorrente di opporsi al regime e alla censura che questo ha imposto sui media, televisione e stampa in primo luogo. Un “Leggere per la Vita”, perché non tutti sono a favore di quanto sta accadendo ma questo, ovviamente, non si può dire!
Sono oramai diversi giorni che gruppi di 3 o 4 giovani – non di più, visto che essendo in vigore la Legge Marziale che vieta gli assembramenti a più di 5 individui rischierebbero l’arresto – spuntano all’improvviso in diverse parti della città, in piedi, con le spalle gli uni agli altri, libro in mano e occhi concentrati sul testo. Il mio primo tentativo di incontrarli è fallito perché ad attenderli avrebbero trovato la polizia. Non sono uno che demorde e volevo comprendere cosa spinge un poco più che adolescente ad esporsi in prima persona. E così domenica e lunedì sono tornato in uno dei luoghi pubblici dove questi giovani avevano fatto la loro apparizione. Sapevo che non si sarebbero arresi.
Quattro ragazzi al centro della piazza!
Impossibile non notarli.
I titoli dei libri ben in mostra perché chi passa possa capire il perché del loro gesto. Testi e trattati di storia tailandese ma anche libri di sociologia sulla non violenza e romanzi che possano in qualche modo dare un chiaro messaggio del disagio che vivono queste giovani. A loro per vivere e sentirsi vivi resta il leggere. Credono nella democrazia, amano il loro paese, lottano per quello in cui credono.
Ritmicamente le dita indice, medio e anulare della mano sinistra vengono baciate e alzate verso il cielo durante la lettura. Un saluto dalla connotazione teatrale che si rifà esplicitamente a quello degli abitanti del Distretto 12 di The Hunger Games, il romanzo di Suzanne Collins che tanto fa pensare alla situazione della Thailandia e non solo di questo periodo. Anche i politici convocati dalla giunta militare hanno iniziato a salutare con le tre dita volte al cielo prima di entrare all’Army Club.
Con pudore mi sono avvicinato. Uno degli studenti della Thammasat University di Bangkok mi ha mostrato sul suo portatile una lista di titoli che insieme ai suoi amici ha preso dalla biblioteca dell’università prima che qualcuno ne impedisca la lettura. Il suo personale obiettivo è leggerli tutti entro la fine di giugno.
Un rapido scambio di battute, un sorriso fiero nel sapere che fuori c’è chi in un modo o nell’altro sa cosa sta succedendo. Poi guarda i suoi amici intenti a leggere, chiude il PC si unisce a loro silenziosamente.
Leggere per la vita! Notate la mano che spunta alle spalle di questo in primo piano
Oggi Bangkok ha dato un significato nuovo alla lettura: Leggere per la vita non è più una semplice onorificenza assegnata senza una base concreta.
Bangkok vista dall’alto… tutto normale perché si deve essere felici come impone la campagna “Happiness” promossa dall’esercitoLa libertà personale è inviolabile.
Costituzione della Repubblica Italiana (Art. 13), 1947
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