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Barabba: l’editore inesistente – 2° parte

Creato il 09 aprile 2012 da Camphora @StarbooksIt

[Leggi le domande precedenti]

Sfruttate la capillarità della Rete, in particolare dei social network. Chiunque è invitato a contribuire con un racconto. È un sistema democratico, e personalmente mi piace molto. Ma si tratta di un lavoro impegnativo. Come fate a mantenere un impegno simile? Perché scegliere di metterli a disposizione gratuitamente?

Ci vuole della pazienza. Quando ti arrivano oltre cento racconti per un libro, e vuoi metterceli tutti, nel libro, ci vuole della pazienza: impaginarli, rileggerli, editare i refusi, togliere le d eufoniche perché non ci piacciono, cambiare gli accenti ai perché, cose così. Aggiungendoci i reading e le cose, è diventato un hobby che ha surclassato tutti gli altri.

Parliamo di Schegge di Liberazione. Si tratta di un progetto ambizioso. Perché avete ‘scomodato’ proprio la resistenza e la Liberazione? Da dove nasceva l’esigenza, ai tempi del primo ebook?

Come dicevo, c’era l’anniversario di Materiali Resistenti e ci siam detti: dài, proviamo a far qualcosa. Allora abbiamo lanciato l’appello sui vari socialcosi (Twitter, Facebook, FriendFeed, eccetera) pensando di mettere insieme una ventina di pezzi, e invece ne sono arrivati sessanta il primo anno, più di cento il secondo, e adesso ne arrivano ancora, anche se altri Schegge di Liberazione non ne facciamo, per adesso.

Ancora su Schegge di Liberazione, basta andare sul blog dedicato e si può constatare un lavoro enorme di promozione della raccolta, divenuta anche cartacea (questa, sì, a pagamento, ma con un prezzo ultrapopolare): presentazioni, anche all’estero, letture collettive. In questo caso, come riuscite a conciliare le vostre vite con un impegno del genere?

Dormendo poco, facendo i reading nel weekend o prendendo delle ferie, sopprimendo gli altri passatempi. Però ci piace, finora. Abbiamo visto dei posti nuovi, conosciuto delle persone, mangiato sempre bene, bevuto il giusto (siamo gente che beve). Poi se un giorno ci svegliamo e non ci piace più, smettiamo.

[Continua]


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